I diritti dell'infanzia nel rapporto del Gruppo Crc

L'aumento della povertà, soprattutto nelle famiglie con figli minori, e la scarsità di servizi educativi e sociali: sono alcune evidenze che emergono dal Settimo Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia 2013-2014 del Gruppo Crc, presentato questa mattina a Roma nel corso di un incontro a cui sono intervenuti il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza Vincenzo Spadafora.

Il rapporto dedica uno speciale approfondimento ai diritti dei bambini nella fascia 0-3 anni e sottolinea l'importanza di investire sull'infanzia: i primi anni di vita, si spiega nel documento, costituiscono «una finestra di opportunità – di intervento, di prevenzione dei rischi e di promozione della salute e dello sviluppo – che non avrà poi eguali, in termini di efficacia e durata dell'effetto nel corso successivo della vita, e che quindi non può andare perduta».

Investire sull'infanzia significa «fornire supporto alle risorse, alle conoscenze, alle competenze e alle pratiche genitoriali che riguardano la salute e l'educazione dei figli, tramite servizi in grado di raggiungere tutte le famiglie, anche a domicilio, a partire dal periodo preconcezionale, con particolare riguardo, e quindi con intensità e modalità adeguate, per i nuclei familiari in situazioni difficili».

Il Gruppo Crc mette in luce le criticità che riguardano la situazione dei minori italiani e le necessità dei bambini e degli adolescenti che vivono nel nostro Paese. Fra le prime si segnalano, oltre alla povertà, la carenza di interventi a favore delle famiglie e la scarsità di risorse dedicate agli investimenti sui primi anni di vita.

Il documento denuncia la difficoltà italiana di mettere a sistema le politiche per l'infanzia. «Il cardine principale di una politica mirata per i primi anni di vita, per i primi 1001 giorni – così come definita in molti documenti di indirizzo internazionale – è l'adozione di una visione che non si limiti a un settore, quale quello sanitario o quello socio-educativo, ma che coinvolga il Governo nazionale e le amministrazioni locali nel loro insieme, secondo un approccio multisettoriale (whole-of-government approach)».

Il rapporto I diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia è suddiviso in 7 capitoli, che affrontano molti temi, fra i quali, oltre alle politiche sociali per l'infanzia e l'adolescenza, la partecipazione, l'ambiente familiare e le misure alternative, la salute e l'assistenza, l'educazione, il gioco e le attività culturali. La suddivisione in capitoli rispecchia i raggruppamenti tematici degli articoli della Convenzione Onu sui diritti del fanciullo suggeriti dal Comitato Onu nelle Linee guida per la redazione dei rapporti periodici. Alla fine di ogni paragrafo il Gruppo Crc rivolge alcune raccomandazioni alle istituzioni competenti. (bg)