Giovani sempre più connessi: i dati del rapporto Censis

Continua ad aumentare, nel nostro Paese, il numero di internauti, soprattutto fra i giovani, e crescono ancora i social network, mentre rimane forte il divario tra le nuove generazioni e gli anziani. Lo rivela l'undicesimo rapporto del Censis sulla comunicazione L'evoluzione digitale della specie, una fotografia aggiornata dei consumi mediatici degli italiani, misurati nella loro evoluzione decennale.

Oltre a ricostruire la mappa e la fenomenologia dei consumi mediatici, il rapporto analizza i processi di costruzione multimediale dell'informazione personalizzata, l'articolazione dei profili degli utenti di Internet, i principali cambiamenti nella nostra digital life e le nuove tendenze della comunicazione aziendale.

Se andiamo a vedere nel dettaglio l'analisi dei consumi riguardo a ogni singolo media, scopriamo che gli utenti di Internet, dopo il rapido incremento registrato negli ultimi anni, si assestano al 63,5 per cento della popolazione (l'aumento è dell'1,4 per cento rispetto a un anno fa). La percentuale cresce in maniera considerevole nel caso dei giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni (90,4 per cento), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,3 per cento) e dei residenti nelle grandi città con più di 500 mila abitanti (83,5 per cento).

La diffusione dei social network aumenta soprattutto tra i giovani: è iscritto a Facebook il 75,6 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 29 anni, mentre il 68,2 per cento usa YouTube. Cresce anche il pubblico della web tv, in particolare tra gli under 30 (49,4 per cento), l'uso dei cellulari, soprattutto grazie agli smartphone sempre connessi in rete (i giovani tra i 14 e i 29 anni che li usano sono il 66,1 per cento), e l'utilizzo dei tablet (nel caso dei giovani la percentuale è salita al 20,6 per cento).

Il rapporto individua tre profili di internauti: i “connessi tradizionali”, che usano Internet tutti i giorni, ma lo fanno in modo funzionale ai loro interessi, sfruttandone le potenzialità, specie per motivi di lavoro e di studio; i “connessi mobili”, che usano le connessioni wifi e strumenti come tablet e smartphone per un periodo di tempo che arriva fino alle tre ore giornaliere; i “connessi supermobili”, che fanno ricorso alla connessione mobile da tablet e smartphone per oltre tre ore ogni giorno. Appartiene a questi ultimi due gruppi il 19,6 per cento degli internauti italiani. Una parte consistente di “connessi supermobili” (il 19,7 per cento) ha un'età compresa tra i 14 e i 29 anni.

Quali sono gli strumenti più utilizzati dai giovani tra i 14 e i 29 anni per reperire informazioni? Il 75 per cento preferisce i telegiornali, il 71 per cento usa Facebook, il 65,2 per cento Google e il 52,7 per cento YouTube.

Se, da un lato, cresce il numero di fruitori di Internet e social network, dall'altro diminuiscono i lettori di quotidiani e settimanali. Aumenta, invece, dopo la grave flessione dell'anno scorso, il numero di lettori di libri.

I dati forniti dal Censis confermano le grandi distanze tra i consumi mediatici dei giovani e quelli degli anziani. Ecco qualche esempio: i giovani utenti della rete sono, come già detto, il 90,4 per cento, mentre gli internauti anziani sono il 21,1 per cento; solo il 9,2 per cento degli anziani è iscritto a Facebook (a fronte del 75,6 per cento dei giovani); solo il 6,8 per cento degli over 65 usa telefoni smartphone (a fronte del 66,1 per cento degli under 30). Riguardo ai quotidiani, invece, il rapporto rivela una tendenza opposta: l'utenza giovanile (22,9 per cento) è ampiamente inferiore a quella degli over 65 (52,3 per cento). (bg)