Assidui frequentatori di social network, hanno più familiarità con la rete degli adulti, ma sono fra i più estranei all'uso dei media a stampa: è il ritratto dei giovani fra i quattordici e i ventinove anni che emerge dall'ottavo Rapporto sulla comunicazione del Censis, presentato a Roma il 19 novembre.
Il rapporto - una fotografia sull'evoluzione dei consumi mediatici in Italia nell'ultimo decennio che comprende anche adulti e anziani - evidenzia una crescita dei consumi di tutti i media: aumentano gli utenti di internet (più 26,9 per cento), dei telefoni cellulari (più 12,2 per cento), della radio (più 12,4 per cento), così come cresce – anche se di poco – il numero dei lettori di libri (più 2,5 per cento) e di giornali (più 3,6 per cento). La televisione raggiunge la quasi totalità degli italiani (più 2 per cento).
Secondo i dati forniti dal rapporto, dunque, la diffusione dei nuovi media non ha penalizzato quelli già esistenti, confermando la tendenza alla moltiplicazione e all'integrazione dell'uso dei mezzi di comunicazione. Se questa è la tendenza generale, l'indagine del Censis evidenzia, tuttavia, delle differenze in relazione alle diverse tipologie di media.
Il dato più macroscopico che emerge dall'analisi delle piramidi dei media tra il 2007 e il 2009 è la generale diffusione – con alcune eccezioni - dei mezzi gratuiti e la sostanziale battuta d'arresto di quelli a pagamento, evidente riflesso della crisi economica. A subire le conseguenze più pesanti nel nuovo scenario è la carta stampata. La lettura di quotidiani a pagamento passa, infatti, dal 67 per cento al 54,8 per cento, invertendo una tendenza leggermente positiva che si era registrata negli anni immediatamente precedenti al 2007: il dato si riferisce all'utenza complessiva, cioè a chi legge un quotidiano almeno una volta la settimana.
Sempre riguardo alla carta stampata, il rapporto evidenzia l'aumento del “press divide”, ovvero il divario tra quanti contemplano nelle proprie “diete mediatiche” i media a stampa e quanti non li hanno ancora o non li hanno più. Ad aumentare negli ultimi anni l'estraneità all'uso dei mezzi a stampa sono stati proprio i giovani fra i 14 e i 29 anni (più 10 per cento), seguiti dagli uomini (più 9,9 per cento) e dalle persone più istruite (più 8,2 per cento).
Per quanto riguarda internet, invece, fra i vari aspetti rilevati dall'indagine emerge un forte divario anagrafico fra utenti: la percentuale di giovani che hanno familiarità con la rete è decisamente più alta (80,7 per cento) di quella degli adulti di età compresa fra i 30 e i 64 anni (46 per cento) e degli anziani (soltanto 1 su 10 si connette). A proposito di internet, secondo i dati forniti dal rapporto sono sempre i giovani i più assidui frequentatori di social network.
Un altro aspetto preso in considerazione dall'indagine è l'aumento delle opzioni disponibili per guardare i programmi televisivi (televisione satellitare, digitale terrestre, internet, telefonino). Secondo i dati forniti dal rapporto, i più entusiasti sono i giovani, che in misura del 51,8 per cento hanno indicato proprio nell'aumentata possibilità di scelta offerta dai nuovi mezzi uno dei fattori più positivi di questa nuova opportunità.
Venendo, infine, alla lettura dei libri, se la tendenza generale evidenziata dal rapporto è quella di una leggera flessione, i dati rivelano, invece, un aumento – anche se di poco – del numero di giovani lettori, passato dal 74,1 per cento del 2007 al 75,4 del 2009. (bg)