Il prossimo 27 gennaio si celebra il Giorno della memoria, per non dimenticare lo sterminio dei deportati nei campi nazisti e per tenere vivo il ricordo delle vittime e di quanti si opposero al genocidio, sacrificando la propria libertà e la propria vita. Tante le iniziative, nazionali e locali, organizzate su tutto il territorio, sia nelle grandi città che nei piccoli comuni. Molti di questi eventi – fra cui convegni, mostre, proiezioni e dibattiti – si rivolgono ai più giovani, proprio per preservare la memoria di quei tragici fatti e tramandare, di generazione in generazione, la consapevolezza delle terribili conseguenze determinate dall'odio e dall'intolleranza.
La Giornata, celebrata in molti altri Paesi, è stata istituita, in Italia, con la legge 20 luglio 2000 n. 211. Si è scelto il 27 gennaio poiché in quella data, nel 1945, vennero aperti i cancelli del campo di sterminio nazista di Auschwitz. La legge prevede l'organizzazione di «cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione» e, in particolare, il coinvolgimento delle scuole, «in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano più accadere».
Le iniziative nazionali, patrocinate dal Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah, sono state presentate lo scorso 19 gennaio, a Palazzo Chigi. Alcune - fra cui la tavola rotonda La Shoah e l'identità europea - si sono già svolte, mentre altre si terranno nei prossimi giorni. Un esempio delle iniziative che partiranno a breve è la mostra I ghetti nazisti, che si potrà visitare a Roma, nel salone centrale del Complesso del vittoriano, dal 26 gennaio al 4 marzo. La mostra ripercorre la storia dei ghetti nazisti in Polonia, dal 1939 al 1944.
Dei numerosi eventi rivolti ai più giovani i ragazzi non sono sempre semplici spettatori, ma in molti casi protagonisti. E' quello che succede, ad esempio, nei “viaggi della memoria”, le visite ai campi di concentramento e di sterminio organizzate dalle scuole, dalle istituzioni e dalle associazioni, testimoniate dal racconto dei giovani partecipanti raccolto in pubblicazioni e diari di viaggio.
Un'altra bella iniziativa che coinvolge bambini e ragazzi è il concorso I giovani ricordano la Shoah, bandito dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in collaborazione con l'Unione delle comunità ebraiche italiane e giunto, nel 2011, alla decima edizione. I candidati - studenti delle scuole primarie e secondarie e, novità di quest'ultima edizione, anche allievi delle accademie di belle arti e di altri istituti – hanno realizzato elaborati di tipo storico-documentale o artistico-letterario sulla Shoah. I vincitori saranno premiati il 26 gennaio, a Roma, e il giorno successivo riceveranno un ulteriore riconoscimento dal Presidente della Repubblica.
«Tale attenzione», ha dichiarato il ministro dell'istruzione Francesco Profumo in una nota, «sottolinea il ruolo della scuola come luogo di elezione per sensibilizzare le giovani generazioni al rispetto reciproco e al rifiuto di qualsiasi manifestazione di razzismo e di antisemitismo». Il Ministro si è recato, il 17 e 18 gennaio scorsi, in visita ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Ad accompagnarlo una delegazione di 130 studenti che hanno partecipato al concorso, provenienti dalle scuole di tutto il territorio. (bg)