Il 5 giugno si celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente, un’occasione molto importante per riflettere su un tema che riguarda tutti e porta sempre più giovani e giovanissimi a impegnarsi concretamente per cercare di invertire la tendenza al degrado causato dall’uomo e chiedere alla politica di salvare il pianeta.
OnlyOneEarth (SoloUnaTerra) è il tema scelto quest’anno per commemorare il cinquantesimo anniversario della prima Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente, tenutasi a Stoccolma dal 5 al 16 giugno 1972, e ribadire ancora la necessità di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura, perché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate. Nel sito dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale si spiega l’obiettivo dell’edizione 2022 della Giornata: «gli sforzi fatti globalmente per la conservazione e la salvaguardia dell’ambiente necessitano di azioni locali e individuali focalizzate alla cura della nostra casa comune (#SoloUnaTerra). Riconoscendo l’importanza del multilateralismo nell’affrontare la triplice crisi planetaria della Terra – cambiamento climatico, perdita di biodiversità, inquinamento – l’evento mira a fungere da trampolino di lancio per accelerare l’attuazione del Decennio d’azione delle Nazioni Unite per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile, inclusa l’Agenda 2030, l’Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, il Quadro Globale per la Biodiversità per il post-2020 e incoraggiare l’adozione di piani di ripresa verdi post-Covid-19».
Per celebrare la ricorrenza l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha organizzato Una staffetta per l’ambiente, evento online che si svolgerà il 5 giugno dalle 10 alle 10.45: nel corso dell’incontro alcuni esperti illustreranno la situazione attuale del nostro Paese e gli interventi da realizzare a livello individuale e di comunità. Il link per seguire l’iniziativa è disponibile sul sito dell’ente, nella pagina dedicata.
Educare alla biodiversità è invece l’evento che si è tenuto questa mattina nella Tenuta presidenziale di Castelporziano, organizzato dal Ministero dell’istruzione in collaborazione con il Ministero della transizione ecologica in occasione della Giornata. Durante l'incontro le scuole hanno presentato alcuni progetti di educazione alla biodiversità.
Per approfondire, in particolare, il tema ambiente e nuove generazioni segnaliamo alcuni testi e altri materiali.
La recente Innocenti Report Card 17 Luoghi e Spazi. Ambiente e benessere dei bambini, realizzata dal Centro di Ricerca Unicef Innocenti, mette a confronto i risultati ottenuti da 39 Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) e dell’Unione Europea (Ue) nel fornire ambienti sani ai bambini. «Il rapporto – si legge nel sito dell’Unicef - presenta indicatori come l’esposizione a inquinanti nocivi, tra cui aria tossica, pesticidi, umidità e piombo; l’accesso alla luce, agli spazi verdi e a strade sicure; il contributo dei Paesi alla crisi climatica, al consumo di risorse e allo smaltimento dei rifiuti elettronici. Il rapporto afferma che se tutti i cittadini del mondo consumassero le risorse al ritmo dei paesi dell’Ocse e dell’Ue, sarebbe necessario l’equivalente di 3,3 pianeti Terra per mantenere i livelli di consumo. Se tutti consumassero le risorse al ritmo di Canada, Lussemburgo e Stati Uniti, sarebbero necessari almeno 5 pianeti Terra».
Sebbene Spagna, Irlanda e Portogallo occupino i primi posti della classifica generale, tutti i Paesi dell’Ocse e dell’Ue non riescono a garantire ambienti sani a tutti i bambini in tutti gli indicatori. Alcuni dei Paesi più ricchi, tra cui l’Australia, il Belgio, il Canada e gli Stati Uniti, hanno un impatto grave e diffuso sull’ambiente globale - sulla base delle emissioni di CO2, dei rifiuti elettronici e del consumo complessivo di risorse pro capite - e si collocano agli ultimi posti anche per la creazione di un ambiente sano per i bambini all’interno dei loro confini. Al contrario, i Paesi meno ricchi dell’Ocse e dell’Ue in America Latina e in Europa hanno un impatto molto più basso a livello mondiale. La pubblicazione è disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.
Da segnalare, inoltre, l’articolo La transizione verde, le nuove generazioni e quattro C da considerare, di Alessandro Rosina, docente di demografia e statistica sociale della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano, pubblicato su Il Sole 24 Ore (versione online).
Da leggere anche l’articolo di Laura Parker Secondo i giovani attivisti per il clima la pandemia segna il momento decisivo per agire, pubblicato sulla rivista National Geographic, e l’articolo sulla Cop26 a cura di Paola Rosa Adragna, pubblicato sul quotidiano la Repubblica (versione online).
Nel panorama dei siti web di riferimento ricordiamo la sezione del sito del Ministero della transizione ecologica dedicata all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, il portale del Ministero dell’istruzione sull’educazione civica - disciplina trasversale che ruota intorno a tre nuclei tematici principali (Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale) – e le iniziative di educazione ambientale per le scuole promosse dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (il programma per il prossimo anno scolastico verrà pubblicato i primi di settembre sul sito dell’ente, nella pagina dedicata).
Si segnalano infine i seguenti materiali di studio selezionati dalla Biblioteca Innocenti Library A.C. Moro: ricerca bibliografica sul rapporto tra bambini e ambiente naturale; ricerca bibliografica sull’educazione ambientale.
Altri materiali e notizie sono disponibili su questo sito alle tematiche Ambiente ed Educazione all’ambiente, raggiungibili dal menù di navigazione “Temi”.