Contrastare la povertà educativa femminile, il fallimento formativo, l’abbandono scolastico, ma anche la diffusione sempre più ampia tra i giovani della condizione “Neet” (né studio, né lavoro). Un aiuto in questa direzione arriva dal progetto Futura, un’iniziativa realizzata da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, proprio per rimuovere gli ostacoli che impediscono alle giovani donne di far fiorire i propri talenti sia nei percorsi scolastici che in quelli lavorativi.
«Quasi un milione e quattrocentomila minori in Italia – si legge nel sito di Save the Children - vivono in condizioni di povertà assoluta, il 14,2% del totale degli under 18: è uno svantaggio che colpisce tutte le dimensioni della vita dei bambini e degli adolescenti, e in primo luogo il percorso educativo verso l’età adulta e l’autonomia, fino a sbarrare loro, in alcuni casi, la porta del futuro. In questo contesto, la crisi economica degli ultimi anni ha colpito soprattutto l’occupazione femminile, aggravando anche quegli stereotipi di genere che in Italia si manifestano sin dall’infanzia e che sono causa del ritardo con il quale le donne, rispetto agli uomini, scelgono le discipline scientifiche e tecnologiche (STEM)».
Il progetto, seguito da un comitato di esperti, prevede il sostegno di un pool di imprese e un impegno diretto in alcuni territori dal Nord al Sud del Paese caratterizzati da particolare svantaggio socioeconomico.
L’obiettivo comune è anche quello di sviluppare alleanze territoriali specifiche nelle aree di intervento, attivando tavoli di lavoro permanenti che coinvolgano la comunità educante (servizi pubblici, scuole, enti locali e terzo settore) per condividere le buone pratiche e favorire la creazione di una rete di servizi e opportunità integrative mirate a promuovere i talenti delle ragazze e delle giovani donne in condizioni di svantaggio.
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