Famiglia: riordino delle competenze

14/07/2008

Riordino delle competenze che fanno riferimento alle politiche per la famiglia e la tutela dei minori per “ricavare un quadro più unitario”.  E’ questo uno degli obiettivi illustrati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, nella sua audizione programmatica alla Commissione Affari sociali della Camera.  

Giovanardi ha sottolineato come sia poco convincente l’attuale “spezzettamento” delle competenze tra Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, collegato al Centro nazionale di documentazione e analisi e all’Istituto degli Innocenti di Firenze, e Osservatorio nazionale per la famiglia. “Questi organismi – ha sottolineato – hanno logiche non sempre tra loro collegate” e questo rende più complesso sia il coordinamento degli interventi che l’attività di monitoraggio  sull’attuazione concreta delle politiche sociali che spetta alle singole regioni e agli enti locali.

Con riferimento alle Intese sottoscritte dal precedente governo in relazione alle politiche tariffarie per le famiglie numerose, i consultori familiari, la qualificazione del lavoro degli assistenti familiari e il Piano straordinario per gli asili nido,  il sottosegretario ha annunciato “l’istituzione di un sistema di monitoraggio complessivo” che potrebbe essere inserito nel Piano nazionale per la famiglia, in via di elaborazione.
 
“Sul problema dei minori – ha ricordato - esistono progetti, governativi e parlamentari, sull'istituzione di un Garante per l'infanzia. C'è in campo la riforma del tribunale dei minori, per arrivare verso la formazione di un tribunale della famiglia. Riterrei opportuno aprire una riflessione a livello parlamentare sulla funzione dei garanti: che cos'è il garante, che cosa deve fare, con quali strutture, con quale tipo di intervento”

Il Sottosegretario si è quindi soffermato sulle adozioni internazionali. “Un problema molto serio, per la domanda di adozioni che si rileva nel nostro Paese, per la complessità delle procedure che riguardano i tribunali dei minorenni e gli assistenti sociali”.  Una semplificazione è auspicabile ma si scontra con la “maggiore severità” dei Paesi da cui provengono i bambini adottati. Giovanardi ha definito “utile” il contributo di 1.200 euro destinato a tutte le coppie adottanti per coprire i costi nazionali dell’adozione, ma ha frenato sull’ipotesi di prevedere una copertura totale. “Bisogna aprire una riflessione”, ha aggiunto , “molte delle coppie che si rivolgono all’adozione internazionale  hanno un reddito medio alto, e il fatto che lo Stato si faccia interamente carico delle spese rappresenta un problema da situare al giusto livello di priorità”.