Educa 2009: i diritti e i "rovesci" dei bambini

18/09/2009

A Rovereto, in provincia di Trento, dal 25 al 27 settembre torna Educa, il secondo incontro nazionale sull'educazione. La tre giorni di seminari e dialoghi con gli esperti, ma anche laboratori creativi, giochi, cinema e musica quest'anno affronterà il tema Diritti e rovesci, le responsabilità in gioco.

Nato nel 2008, l'appuntamento di Rovereto si propone come «incontro-evento per rilanciare la riflessione sui temi educativi» ma – così si legge nel manifesto di Educa - «in termini forti e propositivi», perché si rivolge «a tutti coloro che non vogliono aderire passivamente al coro delle lamentele sulla crisi dell’educazione, sulla delegittimazione della scuola, sull’incapacità dei genitori di svolgere il proprio ruolo, sull’ingovernabilità dei bambini e degli adolescenti e sulla loro strutturale superficialità e irresponsabilità». Bambini, ragazzi e giovani, genitori, insegnanti ed educatori sono i protagonisti della tre giorni di Rovereto organizzata da un gruppo che «rappresenta mondi diversi: la cooperazione sociale, l'amministrazione pubblica, la scuola, l'università, i centri di ricerca e formazione, gli editori, i media». È una manifestazione, questa è una delle definizioni che sono state date, «nata dal basso, che costruisce dal basso, che esprime una visione di sussidiarietà come luogo in cui nascono nuove istituzioni, come laboratorio di nuove istituzioni».

Il tema dell'edizione 2009 è dunque Diritti e rovesci, le responsabilità in gioco e prende spunto dal ventennale della Convenzione sui diritti del fanciullo, approvata dall'Assemblea generale dell'ONU il 20 novembre 1989, per capire quanto siano «(ri)conosciuti, rispettati e attuali questi diritti», ma anche per analizzare «i Rovesci, ovvero le violazioni da un lato, le responsabilità dall'altro».

Educa vuole così ripartire dai principi fondamentali del documento di New York (principio di non discriminazione, principio di superiore interesse del bambino, diritto alla vita, sopravvivenza e sviluppo, ascolto delle opinioni del bambino) per «rimettere al centro la prospettiva che la Convenzione suggerisce, per tornare a riflettere non solo sui diritti fondamentali dei minori, ma anche sulla loro negazione e sui doveri necessari a garantire una convivenza umana compiuta».
La riflessione dei partecipanti a Educa mira a definire «piste di approfondimento e di confronto sulla relazione che intercorre fra l'affermazione di un diritto e il dovere di riconoscerlo e tutelarlo, giuridacamente, culturalmente, con scelte di politica attiva e di pedagogia di qualità».
Scrive Michele Odorizzi, presidente del Comitato organizzatore: «La Convenzione non può rimanere un documento astratto perché i principi quando non agiti, sono violati – Con Educa vogliamo investire ulteriormente nel progetto educativo, inteso come azione intenzionale che sviluppi gli strumenti di libertà in capo alle persone, alle famiglie e alle comunità».

Educa si articola in quattro momenti fondamentali: quello del Dire, cioè seminari e dialoghi, incontri con gli autori e testimonianze; quello del Fare, giochi e laboratori creativi per bambini, ragazzi, adulti e famiglie; quello dell'Appassionare, spettacoli, musica, teatro, danza; e infine quello del Mostrare le buone prassi e le esperienze educative positive. Questa impostazione si riflette nei quattro percorsi tematici del programma: Ben-Essere, Scuola e Futuro, Differenze e Giustizia, Protezione e Tutela. Nel primo di parlerà di ambiente, sport, salute, cibo e corpo come strumenti educativi, perché l'educazione può essere una «leva fondamentale per la costruzione di relazioni, stili di vita e spazi positivi». Scuola e Futuro si occupa di «partecipazione, talenti, opportunità e  rapporti tra istruzione ed educazione», senza trascurare gioco e tempo libero. Nel terzo itinerario tematico verrà affrontata «la parità dei diritti affrontata non solo sotto il profilo giuridico, ma anche rispetto alla traduzione nella pratica quotidiana delle garanzie e dei principi dichiarati». Infine nell'ambito di Protezione e tutela si parlera di temi come lo sfruttamento dei bambini e degli adolescenti e gli strumenti per garantire la sicurezza, ma anche delle «paure degli adulti legate, ad esempio, alla diffusione di internet e delle nuove tecnologie». (mf)