"DiscoBull" contro l'abbandono scolastico

27/10/2011

Prevenire e contrastare la dispersione scolastica e il bullismo: è l'obiettivo del progetto DiscoBull, rivolto agli operatori del settore e ai ragazzi a rischio tra i 12 e i 18 anni. L'iniziativa, promossa dal Ministero dell'interno, coinvolge nove istituti scolastici di quattro regioni del Sud (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).

Il progetto, avviato ad aprile e realizzato dalla fondazione Censis e da altre realtà, è articolato in due fasi. La prima – conclusa il mese scorso e mirata a offrire una rappresentazione completa del disagio giovanile nelle zone interessate dall'iniziativa e a raccogliere materiali sulle buone pratiche sperimentate anche in altri contesti, nazionali ed esteri - ha previsto lo svolgimento di attività di ricerca e analisi della dispersione scolastica e del bullismo nelle quattro regioni e delle esperienze positive realizzate per prevenire e combattere i due fenomeni. La seconda fase, avviata di recente, prevede l'attivazione, nelle scuole coinvolte, di un centro di ascolto e sostegno con funzione di consultorio-laboratorio e di un centro di aiuto allo studio e di recupero scolastico. All'interno dei centri e sul territorio circostante si svolgeranno attività di animazione, formazione, consulenza psicologica e recupero, individuali e di gruppo, rivolte ai giovani, alle famiglie, ai docenti e agli operatori. A breve terminerà l'allestimento dei centri, mentre le varie attività prenderanno il via entro la fine del mese di novembre.

Secondo dati riportati nel Rapporto annuale 2010 dell'Istat, i giovani che abbandonano precocemente la scuola sono il 18,8 per cento. Di questi il 22 per cento sono maschi e il 14,4 per cento femmine. L'indicatore, si precisa nel rapporto, «equivale alla percentuale di popolazione appartenente alla fascia d'età 18-24 anni, che, dopo aver conseguito la licenza media (“scuola secondaria di primo grado” nella riforma varata con la legge n. 53 del 2003), non ha terminato un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni e non frequenta corsi scolastici o altre attività formative». Sempre dai dati Istat emerge che i giovani cittadini stranieri che abbandonano precocemente la scuola sono molti di più rispetto ai coetanei italiani (rispettivamente il 43,8 e il 16,4 per cento).

Il fenomeno è più grave nel Mezzogiorno, in particolare in Sicilia, dove più di un quarto dei giovani lascia la scuola con al più il diploma di scuola secondaria inferiore. «Incidenze superiori al 23 per cento si registrano anche in Sardegna, Puglia e Campania», si legge nel documento, ma percentuali elevate di abbandoni si riscontrano anche in alcune regioni del Nord-ovest (soprattutto in Valle d'Aosta, Lombardia e Piemonte).

Nel sito del progetto si trovano aggiornamenti, informazioni e materiali sull'iniziativa, oltre al Blog dei ragazzi, uno spazio dedicato ai giovani. (bg)