Giovanissimi attori in scena per dare Diritto ai diritti: è lo spettacolo della Compagnia teatrale dei ragazzini, progetto dell'associazione culturale Teatro Impossibile di Cagliari. I quattordici interpreti hanno dai sette ai quattordici anni e partecipano attivamente alla stesura dei testi che poi porteranno sul palcoscenico.
Quello dei teatranti in erba è un progetto che parte da lontano ed è il secondo spettacolo portato in scena dopo Shakespirata del 2008. Lo racconta l'ideatrice e regista Monica Zuncheddu: «Nel 2004 fui contattata da una ludoteca di Cagliari che voleva inserire tra le varie attività anche dei laboratori teatrali in pianta stabile – dice - accettai pensando che sarebbe stato interessante tirare su una compagnia di “piccoli professionisti”: così nacque la Compagnia dei Piccoli di Cagliari, diventata ora Compagnia dei ragazzini».
La regista spiega in cosa consiste lo spettacolo: «La scena si svolge in un’aula scolastica in cui gli alunni recitano scene del mondo che conoscono meno ma di cui hanno sicuramente sentito parlare: quello delle guerre, della sete, della mancanza di scuole e libertà. La mattinata scivola fra scherzi, giochi, professori bizzarri e bidelli inverosimili – racconta - ma non è un giorno come gli altri, a giudicare da una circolare che arriva sul finale e comunica che, per vari motivi ci saranno dei tagli alla scuola e il corpo docente sarà ridotto ad un solo insegnante». Ma non finisce qui perché «le lezioni saranno sì svolte dall’unico docente rimasto ma attraverso un televisore». Il tutto, continua Zuncheddu, si svolge «col meccanismo del "teatro dentro il teatro": un gioco di specchi che trasforma ciò che i nostri bambini pensano oggi dei loro diritti con ciò che vivono quei bambini che questi diritti non li hanno». Questo fa sì che si crei «una strana magia che stravolge la quotidianità all’interno della classe ed è qui che la vita scolastica improvvisamente si tramuta come per magia in un’altra dimensione quasi onirica».
Il lavoro sulla giovane compagnia non consiste solo nel preparare e “montare” un testo da un punto di vista scenico. «Ogni spettacolo che costruiamo prevede tanti incontri preliminari nei quali, assieme ai piccoli attori, cerchiamo di capire che cosa succede attorno a noi e perché – dice la regista - ci documentiamo e traiamo delle conclusioni, poi ognuno offre degli spunti all’autore per la realizzazione del testo». Molte delle idee che poi vanno in scena arrivano dai bambini: «Io cerco soltanto di adottare con loro un processo maieutico durante tutte le fasi di costruzione sino alla messa in scena».
Diritto ai diritti nasce per «sensibilizzare sempre di più non solo gli adulti, ma soprattutto i bambini e le bambine al fatto che hanno dei diritti fondamentali e che questi devono essere rispettati e difesi ad ogni costo: fa rabbia pensare e che tra i nostri “fortunati” bambini e quelli di tante altre parti del mondo disagiato esiste un’unica sola differenza, cioè la negazione di un diritto». E questa sensibilizzazione non raggiunge solo il pubblico ma si riflette anche sugli stessi attori: «Ho avuto la fortuna di avere spesso degli allievi molto preparati e sensibili ma devo dire che la messa in scena ha dato a tutti loro maggiore consapevolezza in quanto sul palcoscenico la parola non viene solo detta ma soprattutto agita, vissuta, in quell’attimo che è l’ hic et nunc: é per questo che credo il messaggio diventi ancora più forte - dice Monica Zuncheddu - Sono convinta che nella prospettiva di un futuro di adulti consapevoli sia necessario ripartire dalle nuove generazioni».
Diritto ai diritti è andato in scena al teatro La Vetreria di Cagliari all'inizio di novembre, grazie anche al patrocinio di Amnesty International e Save the Children. L'incasso è stato devoluto in favore delle attività svolte dall'associazione Los Quinchos a sostegno dei bambini del Nicaragua. (mf)