Diritti, il controrapporto sull'Italia del Gruppo Crc

09/12/2009

In occasione della Conferenza nazionale di Napoli il Gruppo Crc, che raduna 86 realtà del Terzo Settore attive sui diritti di bambini e ragazzi, ha presentato il secondo Rapporto supplementare alle Nazioni Unite sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia.

Si tratta, in pratica, di un controrapporto rispetto a quello che periodicamente il governo è tenuto a mandare al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sull'attuazione dei diritti sanciti dalla Convenzione di New York del 1989. Si prefigge perciò, come scrive nella premessa la coordinatrice del Gruppo Arianna Saulini, «di rendere una “fotografia” della situazione italiana dal punto di vista delle associazioni, complementare rispetto a quella fornita nel Rapporto governativo, e di offrire uno spunto di riflessione a tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati nel promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in particolare alle istituzioni che a livello nazionale e locale sono responsabili dell’attuazione delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza».

«L’auspicio – scrive ancora Saulini - è quello di sollecitare e contribuire, attraverso le raccomandazioni contenute nel Rapporto, allo sviluppo e all’adozione di politiche, prassi e riforme legislative, in grado di migliorare la condizione di tutti i minori che vivono in Italia». Nell'effettiva attuazione dei diritti previsti dalla Convenzione di New York sono stati «fatti molti progressi» nel nostro Paese, ma l'obiettivo più a lunga scadenza è quello di portare a compimento «un sistema di monitoraggio permanente, indipendente e condiviso tra le associazioni che lavorano per la promozione e la tutela dei diritti dell’infanzia in Italia».

Il Rapporto è diviso in otto capitoli che raggruppano tematicamente i 41 articoli della Convenzione di New York secondo le linee guida indicate dal Comitato Onu. Il primo, sulle Misure di attuazione della Convenzione in Italia, presenta una ricognizione sul panorama legislativo italiano, sulle risorse e sulle figure istituzionali di tutela dell'infanzia. Gli altri riguardano: Principi generali della CRC; Diritti civili e libertà; Ambiente familiare e misure alternative; Salute e assistenza; Educazione, gioco e attività culturali e Misure speciali per la tutela dei minori.
Ciascun capitolo è introdotto da una scheda che riassume e mette in evidenza i principali cambiamenti avvenuti nel periodo di riferimento, indicando anche i miglioramenti e i peggioramenti mediante frecce verso l'alto o verso il basso. Nel corso dell'esposizione, sintetici box riportano le osservazioni e le raccomandazioni del Gruppo Crc sui temi affrontati.

Il Gruppo Crc è nato nel dicembre 2000 con l’obiettivo di preparare un Rapporto sulla condizione dell’infanzia in Italia supplementare a quello presentato dal Governo italiano, da sottoporre al Comitato ONU sui diritti dell'infanzia e dell’adolescenza presso l'Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Oggi coordina un amplissimo arcipelago di associazioni e organizzazioni del Terzo settore impegnate nella promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Il primo Rapporto Supplementare è stato pubblicato nel novembre del 2001, ma il monitoraggio può contare sui Rapporti di aggiornamento annuali, che fanno il punto sulla condizione di bambini e adolescenti nel nostro paese. Finora ne sono stati pubblicati quattro. (mf)