Nella maggior parte dei casi un sistema giudiziario a misura di minore è la condizione indispensabile per il reinserimento sociale dei ragazzi autori di reati e, quindi, per la prevenzione delle recidive. L'Unione europea ha risposto a questa necessità con la Direttiva sulle garanzie procedurali per i minori penalmente indagati o imputati, approvata dal Parlamento europeo il 9 marzo 2016. Il provvedimento, il cui testo definitivo è stato adottato dal Consiglio dell'Ue il 21 aprile scorso, sarà presentato il prossimo 1 luglio in un incontro che si svolgerà nella sede del Centro europeo di studi di Nisida, a Napoli.
La direttiva mira a garantire che i minori abbiano lo stesso diritto di comprendere e seguire i procedimenti penali in tutta l'Unione europea e fissa importanti punti fermi, fra i quali il diritto dei minori a essere assistiti da un avvocato nel corso del procedimento, il principio della detenzione separata rispetto ai maggiorenni, il diritto alla valutazione individualizzata, la formazione specialistica dei magistrati e degli altri operatori coinvolti nel procedimento.
La prima parte della giornata, intitolata Le tutele per i minori nell'Unione Europea e organizzata dal Centro europeo di studi di Nisida, prevede l'introduzione di Francesco Cascini, capo del Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità e le relazioni delle europarlamentari Caterina Chinnici (relatrice della direttiva per conto della commissione giustizia del Parlamento europeo) e Laura Ferrara, che illustreranno il provvedimento.
Interverranno anche Vania Patanè, docente all'Università di Catania, e Avril Calder, presidente dell'Associazione internazionale dei magistrati per i minorenni e per la famiglia.
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