Sebbene il 97,8% degli studenti intervistati abbia seguito le lezioni online, solo il 10% crede che questo abbia migliorato la qualità dell’apprendimento mentre per il 42,4% è peggiorata. Sette ragazzi su dieci ritengono di ricevere un carico maggiore di compiti e il 60% teme che gli insegnanti non riusciranno a concludere il programma entro la fine dell’anno scolastico. Sono alcuni dati dell’indagine online La scuola digitale per la generazione Z, una ricerca realizzata da Terre des Hommes e dalla community ScuolaZoo a cui hanno partecipato e risposto 5.000 studenti delle scuole secondarie italiane per raccontare l’impatto che l’emergenza Coronavirus ha su di loro e quali scenari futuri si aspettano.
Un focus speciale è stato dedicato ai maturandi che, stando ai dati, sembrano essere la fascia di studenti più preoccupati per la situazione attuale e per il loro futuro. Quasi il 60%, infatti, pensa che la didattica a distanza abbia peggiorato la qualità dell’apprendimento, mentre il 75% dichiara di ricevere una mole di lavoro individuale maggiore ed è convinto che il programma non verrà completato. Un maturando su due è preoccupato del fatto che tutto questo possa notevolmente influenzare il risultato finale dell’esame.
La ricerca rivela inoltre che i ragazzi vogliono tenersi informati sulla crisi sanitaria e lo fanno soprattutto attraverso la tv (88%) e siti online di news (58%). I canali tradizionali battono quindi i social network, che rimangono però i canali più utilizzati per mantenersi in contatto. Nonostante, infatti, il fiorire di nuovi software per organizzare videochiamate, Whatsapp e Instagram restano i preferiti.
La generazione più “social” di tutte sta sfruttando l’occasione per dedicarsi anche ad altri hobby: il 73% guarda cinema e serie tv, il 52% ha iniziato a giocare agli e-sport e il 42% ha scoperto la passione per la cucina.
Guardando al futuro, però, il 62% degli studenti dichiara che non continuerà a incontrare gli amici via chat e più di uno su tre afferma che abbandonerà le abitudini prese in isolamento. Un ragazzo su due (48% del campione intervistato) ha dichiarato che l’isolamento sociale lo ha reso più triste; solo una piccola minoranza (il 4%) si è sentita più felice.
L’indagine è disponibile sul sito di Terre des Hommes, nel comunicato pubblicato il 4 maggio scorso.