Alessandra Mussolini è la nuova Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia. La parlamentare del Pdl succede alla senatrice del Pd Anna Serafini che insieme all'on. Grabriella Carlucci (pdl) è stata eletta Vicepresidente dell'organismo bicamerale. Segretari della Commissione la sen, Laura Allegrini (Pdl) e l'on. Marco Malgaro (Pd).
La Commissione ha compiti di indirizzo su quel che riguarda la legislazione nazionale e gli accordi internazionali in materia di diritti dei minori. Approva risoluzioni ed esprime parere obbligatorio ma non vincolante sul Piano d'azione del Governo per l'attuazione della Convenzione di New York. Riferisce una volta l'anno alle Camere formulando osservazioni e proposte sulla legislazione vigente.
Sono già stati designati tutti i capigruppo e mercoledì 9 luglio si riunirà l'Ufficio di Presidenza per definire il primo calendario dei lavori.
"Il nostro impegno – spiega la Presidente - sarà quello di influire sulle Camere per favorire una buona legislazione per l'infanzia. Mi auguro che si possa costruire il dialogo con l'opposizione e realizzare un lavoro comune nell'interesse dei minori. Abbiamo tanti problemi da affrontare. Alcune priorità mi sono già chiare, dalla povertà minorile al caro prezzi per il latte in polvere, alla condizione degli adolescenti, esposti al rischio delle nuove droghe e a messaggi pubblicitari troppo invasivi".
Nell'immediato, anche su richiesta dei gruppi dell'opposizione, si affronterà l'ordinanza del governo che prevede il censimento dei bambini rom anche con il rilievi delle impronte digitali. "Ascolteremo il Ministro Maroni – aggiunge Alessandra Mussolini - Ritengo che l'iniziativa del governo sia un modo per salvare e tutelare questi bambini dallo sfruttamento e dal racket".
Ma la Presidente vuole affrontare presto anche il tema della pedofilia e della pedopornografia.
"Con altri 100 deputati ho presentato una proposta di legge sulla pedofilia culturale. La pedofilia è anche un'ideologia e in alcuni paesi, come l'Olanda e il Belgio, è sostenuta da movimenti politici. E' un problema che resta sottotraccia ma va rotto questo tabù, perché questa è anche la prima aggressione che subiscono i bambini".
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