I fantasiosi suggerimenti sono diventati realtà contribuendo a creare un luogo vivibile non solo per i più piccoli ma soprattutto per le loro famiglie. La realizzazione è stata curata dalla cooperativa di abitanti Andria, promotrice di numerosi interventi sperimentali di progettazione partecipata di abitazioni e anche di servizi per la prima infanzia.
Il progetto del quartiere Coriandoline è nato da un'intensa attività di scambio di saperi tra bambini, architetti, pedagogisti e artisti che si riflette anche nel programma dell'inaugurazione che si tiene il 16 settembre 2008 a Correggio, a coronamento della realizzazione di questa utopistica zona residenziale.
La fantasia dei piccoli è stata presa molto sul serio non solo dal genio artistico di Emanuele Luzzati – che ha "vestito" di colori e particolari architettonici le strutture abitative – ma anche da architetti, ingegneri, geometri, tecnici e artigiani che si sono lasciati contagiare dalle idee: «Tutte le persone coinvolte hanno "voluto bene" al progetto e sono state rapite dall'entusiasmo che lo accompagnava».
Iniziata nel 1995 la ricerca ha coinvolto 12 scuole, 700 bambini, 50 maestre, 2 pedagogiste, un gruppo di 20 circa tra architetti, insegnanti e geometri, e poi gli artigiani (muratori, falegnami…) che hanno costruito modelli dal vero. Tutti i materiali raccolti sono stati classificati, rielaborati e, con il tempo necessario della sedimentazione e dell'approfondimento, sono stati tradotti dalla cooperativa di abitanti Andria in un progetto fattibile che evitasse banalità o eccessi fiabeschi.
Nel 2003 è stato aperto il cantiere dei lavori, nel 2006 sono state consegnate le nuove case e le famiglie hanno cominciato ad abitare il quartiere: strade sinuose come serpenti impongono il rispetto dello spazio dedicato agli abitanti, prati e cortili rendono possibile l'incontro e la relazione, macchine nascoste sotto montagne di terra che diventano colline dove giocare ed esplorare profumi e colori della vegetazione, corsie dei garage che devono servire innanzitutto come palestra coperta per i ragazzi, atelier in ogni edificio, luce notturna che esce dalla pancia di uccelli-lampioni… e tutto questo senza dimenticare la torre-trappola e la casa castello.
La convinzione che ha guidato questo complesso percorso è che dare ascolto alle aspettative dei bambini significa migliorare la vita di tutta la famiglia, perché le nuove generazioni sono una «miniera inesplorata di idee» da valorizzare nell'interesse di tutti.
Naturalmente la partecipazione vera e consapevole è quella in cui ogni attore ha precise responsabilità e interviene per le proprie competenze: «questo significa che ai bambini è stato richiesto di essere bambini e non adulti e architetti». A loro quindi il compito di esprimere necessità e aspettative che probabilmente anche gli adulti vorrebbero ma che «ormai fanno fatica a sognare ».
Le richieste dei bambini (raccolte nel Manifesto delle esigenze abitative dei bambini pubblicato da Maggioli nel 1999), sono a volte molto "emozionali": la casa deve essere TRASPARENTE così guardo fuori, DURA FUORI sicura, MORBIDA DENTRO accogliente, BAMBINA a misura di bambina, GRANDE che possa accogliere gli amici e le idee, GIOCOSA per giocare liberamente, DECORATA dove metto tutte le cose più belle, INTIMA per potermi ritirare, TRANQUILLA non trafficosa, MAGICA per stupirmi.
Queste esigenze hanno, quindi, dovuto essere interpretate, verificate nuovamente con i bambini, rielaborate lungamente prima di tradursi in un risultato finale di grande impatto e soddisfazione per tutti.
L'esperienza avrà un proprio sito web www.coriandoline.it attivo dal giorno dell'inaugurazione e sarà illustrata in un libro pubblicato dalle Edizioni Junior di Bergamo, disponibile a breve nelle librerie.