A Cagliari una giornata sulle seconde generazioni

26/03/2010

Italiani a metà o cittadini subito? è il titolo di una giornata di riflessione sulle problematiche delle seconde generazioni di migranti organizzata il 29 marzo dalla Provincia di Cagliari. In programma interventi di esperti, la proiezione di un documentario, testimonianze di ragazzi ma anche laboratori e esibizioni artistiche e sportive.

Il seminario, rivolto alle scuole del capoluogo isolano e voluto dall'assessorato provinciale alle Politiche sociali, si articolerà in due momenti principali. La mattina, nella sala conferenze del T-Hotel, sarà dedicata alla riflessione e al dibattito. L'attore e regista Gianluca Medas presenterà il film-documentario Vocabolario di seconda generazione – Suoni immagini parole di vita quotidiana, realizzato con Nicola Ambu. «Sono parole, parole di adolescenti e bambini figli di immigrati che vivono a Cagliari – spiega Medas - per allestire un piccolo vocabolario esperienziale che permetta loro di raccontare liberamente la loro esperienza di "stranieri" e magari dare qualche spunto ala giornata di studio». Il reportage, che dura 17 minuti circa, racconta la loro esperienza «a partire dal viaggio di partenza quasi sempre traumatico». «È un documento interessante – dice ancora l'autore - perché ci mostra due cose interessanti». Prima di tutto «la ricchezza della quale sono portatori questi nostri nuovi compagni di viaggio» e poi che «la diversità percepita da alcune persone come pericolosa è, invece, la più sconvolgente occasione di crescita, sotto ogni punto di vista, che la nostra società occidentale ha oggi: un occasione che non si può perdere».

A suggerire ulteriori spunti di discussione penseranno anche le testimonianze dei giovani di seconda generazione, aperte da Maruan Oussaifi, responsabile nazionale dei giovani di seconda generazione per l'associazione Anolf. Tra gli interventi è previsto anche quello di Marcela Mengotti, coordinatrice cittadina del gruppo di lavoro Anolf sulle seconde generazioni, che racconterà cosa significa essere «giovani di seconda generazione a Cagliari». Per la ventiduenne, brasiliana che vive da nove anni nel capoluogo sardo, la Sardegna, «gli immigrati di seconda generazione hanno una storia diversa: ci troviamo a vivere in un determinato luogo per scelta dei nostri genitori e dobbiamo fare i conti con tanti problemi e pregiudizi». Anche in Sardegna, una regione spesso esclusa dai grandi dibattiti nazionali sull'immigrazione forse perché la presenza straniera è meno marcata rispetto ad altri territori italiani, «si può parlare di razzismo – osserva la giovane brasiliana – io l'ho subito sulla mia pelle a scuola, anche se ho la pelle bianca». Per i ragazzi G2 (questa la sigla con cui si identificano i giovani stranieri nati in Italia o immigrati nel nostro paese in giovanissima età), «le frontiere da superare sono tante: la lingua, la cultura, il razzismo più o meno esplicito». Ma, conclude Marcela Mengotti, il problema principale, l'ostacolo che per il momento è insormontabile, è quello della cittadinanza: «Chiediamo da tempo che la legge venga rivista – spiega la ragazza – i ragazzi di seconda generazione hanno tanto storie diverse, ma le regole per ottenere la cittadinanza non sono chiare».

La mattina si concluderà con laboratori e giochi interculturali a cura della cooperativa sociale La carovana. Nel pomeriggio, il seminario vivrà un momento che potrebbe essere quasi definito di “orgoglio G2”. Nell'oratorio della chiesa di Sant'Eulalia, infatti, giovani migranti si esibiranno in numeri musicali (tra le altre cose, alcuni brani di Bach eseguiti al pianoforte dal ventenne di origine senegalese Omar Mboup e un piccolo saggio da un musical) e sportivi. (mf)

Foto: crediti