Bullismo: che fare?

13/03/2008

Il filo rosso che percorre Cittadini in crescita 1/2007 è dedicato a un tema di grande attualità: il bullismo in ambito scolastico. Tenendo conto dell’ampio spazio avuto dal bullismo sui media in questi ultimi mesi, è risultato necessario individuare e chiarire le caratteristiche del fenomeno in tutte le sue sfaccettature – la sua evoluzione e la sua entità – nonché evidenziare interventi sia di carattere preventivo sia di contrasto in Italia e in altri Paesi sviluppati, in molti casi considerati come buone pratiche.
Il primo contributo, di Peter K. Smith, ripercorre l’evoluzione del bullismo in ambito scolastico negli ultimi venti anni nel Regno Unito e in altri Paesi del mondo, richiamando le ricerche e gli interventi più recenti realizzati sulla natura del fenomeno e presentando alcune riflessioni e proposte su entrambi i fronti (ricerche e interventi).
Il secondo intervento, di Catherine Blaya, si concentra sulle cause e sulle conseguenze del fenomeno, così come sono emerse dalle ricerche realizzate: esse dimostrano che il bullismo scolastico risulta da una serie di interazioni complesse fra fattori individuali, familiari, sociali e scolastici. L’autrice inoltre si concentra sull’aspetto della valutazione dell’efficacia degli interventi e conclude che quest’ultima dovrebbe basarsi su metodi scientifici validi come le revisioni e le metanalisi sistematiche per combinare e misurare gli effetti dei vari tipi di interventi.
Per esaminare il bullismo in Italia, partendo dai risultati degli studi realizzati sugli aspetti qualitativi e quantitativi del fenomeno e delle sue modalità (cyberbullying, molestie sessuali, razzismo) e sui luoghi (scuola ed extrascuola), Ersilia Menesini porta la nostra attenzione sulle caratteristiche dei modelli di intervento contro il bullismo sviluppati in Italia, identificando i requisiti che devono avere al fine di risultare efficaci ed evidenziando l’importanza del coinvolgimento dell’intera comunità.
L’articolo di Elena Buccoliero e di Marco Maggi presenta le possibili componenti di una politica scolastica integrata contro il bullismo; basandosi sulle sperimentazioni fin qui attuate, vengono analizzate le diverse fasi di un progetto completo. Gli autori infine sottolineano alcune tendenze emergenti nel comportamento degli adolescenti, che rappresentano nuove piste di ricerca e di intervento.
Infine, sulla base della propria esperienza, Giancristoforo Turri propone alcune riflessioni e spunti sul rapporto strettamente connesso tra bullismo e diritto. In particolare l’autore evidenzia che l’autorità giudiziaria è chiamata a intervenire per garantire la tutela delle vittime e per assicurare che ognuno si assuma le proprie responsabilità; la diffidenza della scuola e degli insegnanti deve quindi essere superata in un’ottica di collaborazione e cooperazione poiché il coinvolgimento dell’autorità giudiziaria è un’opportunità per una gestione più efficace del fenomeno del bullismo.

Nella sezione Ricerche e statistiche sono presentate quattro recenti indagini che affrontano in modo diretto o indiretto il fenomeno del bullismo: si tratta di due ricerche di carattere nazionale, una di carattere regionale e una di carattere provinciale. Quelle nazionali sono state condotte: la prima dalla Società italiana di pediatria, intitolata Le abitudini e gli stili di vita degli adolescenti, oltre ad approfondire gli aspetti relativi all’utilizzo di Internet e alle abitudini alimentari, affronta i temi connessi al fenomeno del bullismo in un contesto più ampio di comportamenti devianti molto vicini e connessi tra loro; la seconda dalla casa editrice D’Anna intitolata Quando il bullismo entra in classe è incentrata proprio sul bullismo nella scuola; la terza è ricavata da una ricerca condotta dall’Istituto degli Innocenti per conto della Regione Toscana intitolata I giovani in Toscana: tra i temi affrontati oltre a quelli riguardanti tempo libero, beni di consumo, valori e famiglia, ci sono quelli relativi a scuola e bullismo; l’ultima infine, realizzata dall’associazione Psicològos e condotta su un campione di oltre 1.000 ragazzi di quinta elementare e delle scuole medie inferiori della città e provincia di Bari, evidenzia nei ragazzi un grande bisogno di fermezza da parte degli adulti.

Fra le Esperienze nel mondo sono presentante alcune interessanti esperienze realizzate per la prevenzione o il contrasto del bullismo nella scuola, in particolare il progetto Andalusia contro la violenza scolastica (ANDAVE) realizzato in Spagna, il progetto di prevenzione del bullismo di Dan Olweus realizzato in Norvegia, la Rete per la promozione delle relazioni e l’eliminazione della violenza (PREVNET) attivata in Canada per sviluppare una strategia nazionale finalizzata a ridurre i problemi del bullismo, fondandosi sulla convinzione che questo fenomeno debba essere considerato come un problema delle comunità e non soltanto delle scuola.
Rispetto alle Esperienze in Italia, sono riportati il progetto di PROMECO per la prevenzione e contrasto del bullismo nelle scuole della provincia di Ferrara, il progetto dell’ASL di Milano Stop al bullismo! Strategie per ridurre i comportamenti aggressivi e passivi a scuola, il progetto formativo Pax Christi A scuola di nonviolenza rivolto ad alunni, insegnanti e genitori delle scuole di Montelupo Fiorentino e, infine, quello del Centro psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti di Piacenza, consistente in una mostra interattiva, Conflitti, litigi e … altre rotture, rivolta a ragazze e ragazzi tra gli 11 e i 16 anni.

Infine, il percorso filmografico si concentra su come il cinema, a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso a oggi, ha trattato il tema del bullismo, attraversando vari generi cinematografici. Tra i vari spunti di riflessione, il percorso evidenzia nella maggior parte delle pellicole l’assenza delle figure genitoriali: esse risultano non solo incapaci di accogliere e comprendere i problemi delle vittime ma anche e soprattutto di opporsi e arginare i comportamenti devianti dei bulli. Il percorso filmografico si conclude con una filmografia ragionata, in cui i film sono suddivisi in base alle dinamiche tipiche del bullismo.