Vari studi confermano che i bambini fino a tre anni non dovrebbero vedere la TV. In tutto il mondo si discute sull'uso di canali tematici “adatti” a bambini di quella fascia d' età, un dibattito aperto anche nel nostro paese. Proponiamo l'articolo di Manuela Trinci, psicoterapeuta dell'infanzia pubblicato su L'Unità il 1 marzo 2010.
Qualche mese fa l'Australia, prima al mondo, ha deciso di vietare la TV a bambini con età inferiore ai 24 mesi. La decisione è avvenuta con il supporto degli esperti del Royal Children Hospital di Melbourne attraverso linee guida sull'uso della televisione per i piccoli utenti, vincolanti per i nidi e le scuole materne australiane.
I problemi causati dalla TV ai bambini di quella fascia di età sono confermati anche da diversi studi evidenziati dall'Associazione Culturale Pediatri.
Smitizzata anche l'ipotesi del miglioramento del linguaggio attraverso l'utilizzo della televisione. Una ricerca pubblicata dalla rivista Pediatrics (Television viewing in infancy and child cognition at 3 years of age in a US cohort) svolta da Marie Evans Schmidt, studiosa del Center on Media and Child Health, ha sottolineato che non c'è associazione tra televisione e miglioramento delle capacità del linguaggio né delle abilità visuo-motorie. La stessa studiosa, in un'altra ricerca pubblicata dalla rivista Child Development, (Luglio-Agosto 2008) ha dimostrato l'effetto distruttivo sul gioco infantile della TV utilizzata come sottofondo.
Anche il nostro paese si pone il problema degli effetti del piccolo schermo sui bimbi: l'Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, attraverso il suo presidente Corrado Calabrò, ha annunciato lo studio di misure per proteggere i bambini in età da 0 a 3 anni dai rischi che derivano dalla fruizione passiva dei programmi televisivi.
Nel frattempo, la rete TV satellitare Sky ha lanciato il canale Baby TV, senza pubblicità, per bambini fino a 48 mesi di età. Però in molti si chiedono quanto bambini così piccoli abbiano bisogno della televisione, anche senza l'invadenza dei messaggi pubblicitari. Vogliamo aprire il dibattito con un articolo pubblicato da L'Unità il 1 marzo 2010 scritto da Manuela Trinci, psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza. (sp)
Con il biberon davanti alla tv
(L'Unità del 1 marzo 2010)
Baby tv è il canale under 3 di Sky: ma siamo sicuri che i neonati ne abbiano bisogno. I pericoli La crescita fisica e psicologica dei bimbi da 0 a 36 mesi potrebbe essere a rischio.
Anche i neonati ormai passano sempre più tempo davanti alla tv.
Non bisogna dimenticare però che lo stimolo più efficace è quello che deriva dai primi giochi, dalle voci, dagli sguardi...
di MANUELA TRINCI Psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza
Non sono ancora nati che già la lumachina Tulli, Walter il topolino e i puppets di Emma sono pronti per intrattenerli davanti a Sky, alla Baby tv. La prima pappina poi se la gustano, o la sputano, ipnotizzati da un piccolo schermo luminoso che manda in dvd un'allegra brigata di ranocchi e cagnolini.
E, ancora gattonando, sbirciano in trance il video del cucù, mentre al momento della nanna, la generazione dei digital native, certo non rinuncia a una qualsiasi immagine in movimento che comunque culla e piacevolmente intorpidisce. Canzoncine orecchiabili, grafica d'impatto - ma senza aggressività - e molte pretese didattiche per un pullulare di dvd, ed, videoclip e canali tv a dimensione neonati. Eppure, sebbene tali prodotti siano stati collaudati con la supervisione di esperti doc dello sviluppo infantile, non mancano le voci contro, i richiami alla cautela. Dall'Università del Massachussets si sottolinea il ruolo malevolo svolto da tv e dintorni nei piccoli fra gli O e i 36 mesi.
Contemporaneamente l'Autorità francese per le Comunicazioni ne ha evidenziato i rischi per la crescita fisica e psicologica in tale fascia d'età, puntando il dito contro il pericolo di incoraggiare la passività e causare sovreccitazione. Ma soprattutto, hanno osservato i più, come un rischio reale sia il reclutamento precoce di chi va allenato nel diventare telespettatore paziente e consumatore onnivoro! Perché, se è vero che su Baby tv non ci sono spot né prodotti pubblicizzati, bisogna ammettere che sono già in commercio infiniti gadget con i suoi personaggi.
Un mercato florido, quello dei neonati, stracolmo di camerette, passeggini e di oggetti la cui funziona ludica è spesso surclassata da quella legata alle competenze cognitive: la mini chitarra serve a facilitare la coordinazione, il morbido cubo stimola la sincronia dei movimenti, eccetera...
POPPANTI DI OGGI. I neonati, si dice, sono cambiati. Ma forse è più esatto dire che è cambiata la visione che si ha di loro. Un tempo si pensava addirittura che non vedessero, se non ombre, o non percepissero alcunché per lunghi mesi. Oggigiurno i neonati sono considerati interlocutori fin da subito. Di loro sappiamo quanto siano competenti, capaci di interagire, sollecitare emozioni, inventare e fantasticare. E di loro adesso comprendiamo meglio l'organizzazione mentale e l'architettura innata dell'attività cognitiva, cui partecipano tutte le facoltà mentali, dalla percezione alla memoria, al linguaggio, all'emozione.
Senza considère che i «puppa e dorme» di una volta sono adesso costretti nella velocizzazione dei ritmi di vita dei loro frenetici genitori, e quindi, riposando di meno, - sostengono i neuropsicologi - hanno a loro disposizione periodi più lunghi per estrarre numerose informazioni dall'ambiente, determinando una probabile maturazione fisiologica del cervello molto anticipata.
Siamo sicuri, quindi, che i neonati, così trasformati, abbiano proprio bisogno dell'intrattenimento televisivo? Oppure di dvd? Magari orientati allo sviluppo della mente, come promettono dalla Brainy Baby (www. brainybaby.it), approntando per under 1 e i loro genitori, insieme a carrellate di diverse situazioni dove imparare ridendo, uno specifico dvd per sollecitare, con l'emisfero destro del cervello, il pensiero creativo e un altro che pone invece l'attenzione sulla parte sinistra in un viaggio verso la logica, all'interno di numeri, lettere e analisi dei contenuti.
Piccoli occhi e piccole orecchie alle prese pure con video e ed della Baby Einstein che dovrebbero fornire strumenti di apprendimento per mamme babbi e bambini naturalmente curiosi. Al via la Festa della Musica, Sinfonia del Divertimento, Baby Van Gogh-Il mondo dei colori e tanti altri. Metti, allora, un dvd nel biberon e vediamo cosa succede! Certo è che i genitori devono essere sempre vigili, senza indurre nella tentazione di considerare il mondo multimediale come un refrigerante parcheggio o un'accomodante baby sitter. E soprattutto conviene ricordare che lo stimolo più efficace e utile"è quello che deriva dal fattore umano, dai primi giochi, dalle voci, dagli sguardi, dalla pelle sfiorata e perciò dalle informazioni percepite, non solo col canale visivo, bensì con tutti e cinque i sensi: vista, olfatto, udito, gusto e tatto. In altre parole: lasciamo che i poppanti facciano i poppanti.
* Libri. Leggere insieme non solo filastrocche
«Bambini!» di Loredana Frescura (illustrazioni di Pietro Spica, Le Nuove edizioni Romane, pagg. 44, euro12,00): un libro è un libro. Si tocca, si mordicchia, si legge insieme. Tanto che Loredana Frescura propone un testo nel quale di nuovo è al centro la fattiva complicità fra bambini e adulti.
«Un nido di filastrocche» di Janna Cariali (con ed audio, Ed Sinnos, pagg. 48, euro850): la magia della voce, del ritmo; le parole magiche e il non sense del gioco entrano in questa deliziosa raccolta la cui valenza si rafforza proprio con la musica. Sono filastrocche brevi che toccano i temi legati alla primissima infanzia: il corpo, la pappa, la nanna, i giochi.