Bilancio decennale per la Legge 285/1997

17/11/2009

A oltre dieci anni dall’approvazione della legge 285/1997, viene tracciato un bilancio degli esiti e degli sviluppi di questa norma che ha segnato le politiche per l’infanzia e l’adolescenza in Italia dal 1997 a oggi. L’analisi, pubblicata nel Quaderno 47 del Centro nazionale, permette di ricostruire il quadro culturale, organizzativo e operativo del lavoro sociale svolto per il diritto di vita e di crescita dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro paese.

La legge 285 non ha solo consentito di finanziare esperienze e processi che hanno rappresentato una grande opportunità per moltissimi ragazzi, ma ha anche favorito una nuova cultura che, richiamandosi espressamente alla Convenzione ONU sui diritti del fanciullo del 1989, ha puntato alla visibilità e riconoscibilità di bambine, bambini e adolescenti e alla “normalità” della loro vita quotidiana piuttosto che alle condizioni di vulnerabilità o di rischio.
Oltre agli esiti culturali, questa legge ha innescato, già dai suoi primi anni di applicazione, effetti “moltiplicatori” su svariati piani e dimensioni che durano ancora oggi: incremento e consolidamento del sistema dei servizi, produzione normativa a livello nazionale e locale, destinazione di risorse economiche e finanziarie, nuove forme di programmazione e progettazione, nuovi meccanismi di gestione corresponsabile e associata.

Tutto questo testimoniato dagli almeno 7.900 progetti finanziati con i fondi della legge 285 nell’arco di dieci anni: progetti che hanno portato innovazione e sperimentazione ma anche il consolidamento di nuove esperienze e la conseguente comparsa di nuove figure professionali e competenze.
Non mancano naturalmente i punti critici di questo percorso: il progressivo indebolimento della spinta creativa e della sollecitazione a sperimentare nuovi interventi e le difficoltà di carattere contabile nella gestione dei fondi (per i ritardi nei trasferimenti in corso d’anno delle risorse).

L’esperienza 285 a partire dal 2007 si può dire ormai conclusa in tutte le Regioni e Province autonome, ma, grazie all’individuazione di un fondo dedicato alle 15 Città riservatarie e alla costituzione di un Tavolo di coordinamento, è ancora viva nei territori come utile strumento per le politiche promozionali sociali e sociosanitarie per l'infanzia e l'adolescenza.
Lo snodo strategico di tali politiche è oggi individuato nella famiglia, riconosciuta come soggetto sociale attivo, protagonista della rete di relazioni e di solidarietà su cui fondare l’incontro fra le generazioni, e alla quale occorre dare sostegno per consentirle di affrontare con competenza le difficoltà che le si presentano.
Nel volume viene sottolineato un altro elemento importante per il futuro: la capacità di mantenere una connotazione pubblica ai servizi e di sviluppare strategie di collegamento e di intersettorialità con le altre politiche territoriali – salute, casa, studio, lavoro – per dare risposta in un’ottica complessiva alle esigenze delle giovani generazioni.

 

Il quaderno è acquisibile in formato pdf dal link indicato in calce
Si può richiederne copia gratuita (salvo l’eventuale contributo per la spedizione) a:
Segreteria del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza
Piazza SS. Annunziata, 12 - 50122 Firenze
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