Bambini in Siria, il rapporto dell'Unicef

13/03/2014 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

I bambini colpiti dal conflitto siriano sono più che raddoppiati solo negli ultimi 12 mesi. È quanto emerge dal recente rapporto dell'Unicef Sotto assedio – L'impatto devastante di tre anni di conflitto in Siria sui bambini, una fotografia della condizione dell'infanzia nei territori dilaniati da una guerra lunga e devastante che ruba il futuro delle nuove generazioni.

Secondo i dati forniti dal rapporto i bambini colpiti dal conflitto che hanno urgente bisogno di aiuto sono 5,5 milioni. Di questi, 1,2 milioni sono rifugiati nei Paesi limitrofi; gli altri 4,3 sono all'interno della Siria, di cui 3 milioni sfollati.

Altri dati evidenziano che oltre 10.000 bambini hanno perso la vita nel conflitto, oltre 8.000 hanno raggiunto i confini della Siria senza genitori e 37.498 sono nati in condizione di rifugiati.

Il documento denuncia le gravissime conseguenze sulla salute fisica e psichica, sull'istruzione e sulla vita futura delle nuove generazioni. Bambini che durante questi tre anni «sono stati costretti a crescere più rapidamente di come qualunque bambino dovrebbe» e «hanno urgente bisogno di supporto psicologico e cure». Come Adnan, quattro anni, che è dovuto scappare con la sua famiglia in Libano e porta sul viso le cicatrici causate dal bombardamento della sua casa. Sotto assedio riporta il racconto della madre: «è profondamente traumatizzato e piange tutta la notte. Ha paura di tutto, anche di rimanere solo per un secondo».

I bambini che non frequentano la scuola sono circa 3 milioni (il 40 per cento dei minori in età scolare). 4.072 scuole (il 18 per cento delle scuole siriane) sono state distrutte o utilizzate come rifugi.

Il rapporto, scaricabile dal sito dell'Unicef, lancia alcune richieste alla comunità internazionale: l'immediata cessazione delle violenze in Siria; l'accesso all'assistenza umanitaria per il milione di bambini all'interno della Siria ancora isolati; la creazione di un ambiente in cui i bambini siano protetti dai rischi di arruolamento e altri danni; l'investimento nell'istruzione dei minori; l'intervento per una completa ripresa dei bambini attraverso cure e sostegno psicologico; il sostegno alle comunità ospitanti e ai governi per alleggerire l'impatto del conflitto sulle famiglie a livello sociale ed economico. (bg)