Bambini in pericolo nel Sahel centrale, rapporto Unicef

cover del rapporto Unicef Extreme jeopardy

Dieci milioni di bambini nella regione africana del Sahel centrale, che comprende il Burkina Faso, il Mali e il Niger, hanno bisogno di assistenza umanitaria - il doppio rispetto al 2020 -, soprattutto a causa dell’intensificarsi della guerra che affligge quelle aree, mentre quasi quattro milioni di bambini sono a rischio nei Paesi limitrofi per le ostilità tra gruppi armati e forze di sicurezza nazionali che si estendono oltre i confini. Il rapporto dell’Unicef Extreme jeopardy evidenzia l’inasprimento del conflitto armato nel Sahel centrale, diventato sempre più brutale.

«Alcuni dei gruppi armati che operano in vaste aree del Mali, del Burkina Faso e, in misura crescente, del Niger – si legge nel sito dell’Unicef - utilizzano tattiche che includono il blocco di città e villaggi e il sabotaggio delle reti idriche. Secondo recenti proiezioni, oltre 20.000 persone nella zona di confine tra Burkina Faso, Mali e Niger si troveranno in una situazione di insicurezza alimentare di livello “catastrofico” entro giugno 2023. I gruppi armati che si oppongono all’istruzione gestita dallo Stato bruciano e saccheggiano sistematicamente le scuole e minacciano, rapiscono o uccidono gli insegnanti. Oltre 8.300 scuole hanno chiuso in tutti e tre i Paesi perché prese di mira direttamente, perché gli insegnanti sono fuggiti o perché i genitori erano sfollati o troppo spaventati per mandare i figli a scuola. Più di una scuola su cinque in Burkina Faso è stata chiusa e il 30% delle scuole della regione nigerina di Tillaberi non è più funzionante a causa del conflitto».

Secondo quanto emerge dal rapporto, le ostilità si stanno estendendo alle regioni di confine settentrionali di Benin, Costa d’Avorio, Ghana e Togo, zone in cui nel 2022 sono stati segnalati almeno 172 episodi violenti, tra cui attacchi da parte di gruppi armati. In Benin, che è stato il Paese più colpito, fino al 16% della popolazione è considerata a rischio, secondo una rete di monitoraggio regionale. Sia in Benin che in Togo, nove scuole nelle regioni settentrionali dei Paesi avevano chiuso o non erano più funzionanti a causa dell’insicurezza alla fine del 2022.

La forte crisi messa in luce dall’indagine Unicef si sta verificando in una delle regioni più colpite dall’impatto climatico del pianeta: «le temperature nel Sahel stanno aumentando 1,5 volte più velocemente della media globale. Le precipitazioni sono più irregolari e intense, causando inondazioni che riducono i raccolti e contaminano le scarse riserve idriche. Nel 2022, le peggiori inondazioni degli ultimi anni hanno danneggiato o distrutto 38.000 abitazioni in Niger, che si colloca al 7° posto a livello globale nell’Indice di rischio climatico per i bambini dell’Unicef».

La pubblicazione è disponibile nella notizia dedicata.

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