Bambini in carcere

19/11/2008

“Alle madri é consentito di tenere presso di sé i figli fino all'età di tre anni. Per la cura e l'assistenza dei bambini sono organizzati appositi asili nido”. Recita così l'art. 11 della legge 354 del 26/07/1975 sul Trattamento penitenziario.

E in base a questa legge, creata per salvaguardare del rapporto madre-figlio, oggi in Italia ci sono 58 i bambini che hanno la sfortuna di vivere in carcere insieme alle loro mamme. L'età dei piccoli è inferiore ai 3 anni e praticamente trascorrono la loro vita rinchiusi dietro le sbarre, un ambiente triste e squallido nel quale non esiste la sfera familiare.

La maggioranza dei bambini si trova negli istituti di pena di Lombardia e Lazio. Nel carcere romano di Rebibbia, in sole 10 settimane hanno varcato i cancelli una decina di detenute con bambini piccoli ed è stata superata la capienza massima (15 posti letto) che consente di “ospitare” i bambini costretti a seguire le mamme in prigione: 29 mamme detenute e 30 bambini, due dei quali gemellini.

Ma esistono le strutture di accoglienza dei piccoli nelle carceri italiane? In Sardegna ne esistono tre, anche se per fortuna, secondo i dati aggiornati a giugno 2008, un solo bambino risulta essere in un istituto penitenziario. La Lombardia ha due sezioni nido funzionanti e una nel Lazio, a Rebibbia che ha il nido accanto alle celle. Tra le detenute delle carceri italiane anche 36 donne incinte delle quali due terzi carcerate nelle prigioni di Lazio (13) e Lombardia (11).   

Nel mese di luglio 2007, la Camera dei deputati, ospitò la mostra fotografica "Che ci faccio io qui? I bambini nelle carceri italiane” che attraverso 53 fotografie, mostrava la cruda realtà dei bambini che vivono in prigione con le madri. (sp)