"Atlante dell'infanzia", il futuro dei bambini

Uno strumento di studio e allo stesso tempo un'agenda di lavoro per chi ha a cuore il futuro dei bambini. Si presenta così il terzo Atlante dell'infanzia (a rischio) di Save the children, un'ampia rassegna di dati e indicatori e 77 mappe sull'infanzia e l'adolescenza, che si concentrano, in particolare, sulle aree del rischio. Il volume è stato presentato il 4 dicembre scorso, a Roma, in occasione di un incontro organizzato da Save the children in collaborazione con il Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza.

Focus della terza edizione dell'Atlante, il futuro, analizzato da diversi punti di vista: «il futuro prossimo dei bambini e dei ragazzi tra disoccupazione, invecchiamento della popolazione, debito pubblico e denatalità, il loro futuro anteriore, i trend e le loro abitudini quotidiane tra iperconnessi e disconnessi, classi digitali e scuole d'altri tempi; il futuro bloccato dai principali indicatori del rischio, la visione di futuro di chi è impegnato ogni giorno al fianco dei bambini». Oltre agli argomenti appena citati, il volume si sofferma su temi come la dispersione scolastica, il tempo dedicato al gioco, l'inquinamento, la povertà, i minori e le mafie. Ma vediamo alcuni dei principali dati che emergono dal quadro sull'infanzia e l'adolescenza tracciato dall'Atlante.

I bambini sono destinati a essere sempre meno nel prossimo futuro. «Se si avvera la previsione (centrale) dell'Istat», si legge nell'Atlante, «nel 2030 dovrebbero nascere circa 60 mila bambini in meno rispetto al 2011. La flessione sarà marcata nel Mezzogiorno, mentre il maggior apporto degli immigrati contribuirà a limitare le perdite nel Centro Nord». Sempre nel primo capitolo si parla della pesante eredità del debito pubblico: «idealmente ogni bambino viene al mondo con un fardello di oltre 3 milioni e mezzo di euro, 3 volte più alto di quello che attende un bambino spagnolo o svedese».

Un altro argomento approfondito nel volume è la povertà, un fenomeno in crescita, che riguarda un numero sempre più alto di bambini e adolescenti. Secondo i dati forniti dall'Atlante, i minori che vivono in povertà assoluta in Italia sono oltre 720 mila (circa 7 ogni 100): rispetto al 2010 le famiglie con bambini in questa situazione sono cresciute dell'1,4 per cento, passando da 365 a 440 mila, con un'impennata del 2 per cento nel Sud e un leggero incremento nel Nord.

Non meno preoccupanti i numeri sulle povertà di istruzione, «un territorio accidentato e difficile da misurare perché situato all'intersezione tra problemi, motivazioni, mondi (scuola statale, paritaria e non paritaria, formazione professionale) e competenze differenti (stato, regioni, privati), segnato dall'assenza di procedure omogenee di raccolta e integrazione dei dati. Un territorio di cui riusciamo a scorgere indirettamente gli ampi confini grazie all'Indagine sulle forze lavoro realizzata dall'Istat su un campione di giovani tra i 18 e i 24 anni: secondo l'indicatore degli early school leavers in Italia quasi un giovane su 5 in questa fascia d’età (il 18,2 per cento) è fermo alla sola licenza media e non svolge altri percorsi di formazione professionale. Un dato nazionale medio quasi doppio rispetto all'obiettivo europeo del 10 per cento, fortemente condizionato dalle performance negative di gran parte delle regioni del Sud (ad eccezione della Basilicata) e in particolare dei giovani di Campania, Sicilia e Sardegna».

Altre pagine del volume sono dedicate ai minori e le mafie: sono «circa 700 mila i minori che vivono in uno dei 178 comuni sciolti almeno una volta per mafia negli ultimi 20 anni: comuni (e minori) dislocati nella stragrande maggioranza in Campania, Sicilia, Calabria e Puglia, con alcune propaggini nel Lazio e in alcune regioni del Nord (Liguria e Piemonte)».

La terza edizione dell'Atlante fa parte di Ricordiamoci dell'infanzia, la campagna di Save the children in aiuto dei bambini a rischio in Italia. L'iniziativa ha l'obiettivo di mettere l'infanzia al centro dell'agenda politica coinvolgendo cittadini, imprese, enti locali e il mondo della cultura e dell'informazione. (bg)

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