Il 21 maggio scorso l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza ha approvato il Quinto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva.
Per la prima volta l’elaborazione del Piano è stata accompagnata dal coinvolgimento diretto di ragazzi e ragazze fra i 12 e i 17 anni, grazie al supporto tecnico-scientifico dell’Istituto degli Innocenti nel quadro delle funzioni del Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza, che ha condotto un’indagine utile a raccogliere valutazioni e orientamenti per completare la definizione delle azioni del documento. Il lavoro è stato strutturato su due livelli: una consultazione tramite un questionario online proposto a gruppi classe dislocati nelle principali aree metropolitane e in alcuni contesti minori; un approfondimento qualitativo mediante focus group con alcuni gruppi vulnerabili.
Dai 2 mila questionari raccolti e dai 9 focus group è emerso che i ragazzi e le ragazze condividono le priorità e i temi individuati dall’Osservatorio nazionale nel Piano, pur conservando preoccupazioni sul futuro e la consapevolezza delle difficoltà familiari.
I contenuti del nuovo documento si integrano con i diritti e le strategie internazionali ed europee per i minorenni, in particolare: la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo del 1989; gli Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile – Agenda 2030; la Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori 2021-2024; il Sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabili (European Child Guarantee).
Il Piano è articolato in 3 aree d’intervento: Educazione, Equità, Empowerment, composte ciascuna da 4 obiettivi generali e azioni specifiche, per un totale di 12 obiettivi generali e 31 azioni.
«Il Piano – si legge nel sito del Dipartimento per le politiche della famiglia - promuove azioni innovative e di rafforzamento a favore dei minori di età ed è coerente con i contenuti delle altre azioni a favore dei nuclei familiari e dei bambini e adolescenti, tramite gli organismi di coordinamento nazionale, quali l’Osservatorio nazionale sulla famiglia e l’Osservatorio per il contrasto alla pedofilia e pornografia minorile. L’approccio sistematico del Piano consentirà una più efficace azione di monitoraggio di attuazione degli interventi, che sarà promossa e assicurata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri nell’ambito dello stesso Osservatorio nazionale».