Il 10 agosto scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il Quarto Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2016/2017.
Il provvedimento, proposto congiuntamente dal ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti e dal ministro per gli affari regionali e le autonomie Enrico Costa, si articola su quattro aree di intervento: linee di azione a contrasto della povertà dei bambini e delle famiglie; servizi socioeducativi per la prima infanzia e qualità del sistema scolastico; strategie e interventi per l'integrazione scolastica e sociale; sostegno alla genitorialità, sistema integrato dei servizi e sistema dell'accoglienza.
L'obiettivo del Piano è quello di conferire priorità ai programmi riferiti ai minori e rafforzare la cooperazione per lo sviluppo dell'infanzia nel mondo. Le priorità di intervento sono state individuate in base ai bisogni dell'infanzia e alle problematiche emergenti a livello nazionale e internazionale.
«La decisione del Governo», si legge nel comunicato stampa pubblicato nel sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, «ha recepito e inteso dare valore alle indicazioni derivanti dalle osservazioni conclusive all'Italia da parte del Comitato ONU sui diritti del fanciullo, agli esiti del Terzo Piano di azione e alle priorità emerse nel corso della Quarta Conferenza nazionale sull'infanzia e l'adolescenza (Bari, 27 e 28 marzo 2014), alle raccomandazioni della Commissione parlamentare per l'infanzia contenute nel documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sulla povertà e sul disagio minorile e al Piano nazionale di prevenzione e contrasto dell'abuso e dello sfruttamento sessuale dei minori 2015/2017».
Il provvedimento è stato approvato dall'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza il 28 luglio 2015 ed è adottato con decreto del Presidente della Repubblica.
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