Alunni stranieri tra difficoltà e successi

21/04/2015 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Scuole sempre più multiculturali e studenti stranieri che raggiungono risultati scolastici migliori, nonostante le loro difficoltà rimangano ancora elevate. È il quadro tracciato dal rapporto nazionale Alunni con cittadinanza non italiana. Tra difficoltà e successi, una fotografia del fenomeno da cui emerge «una realtà sfaccettata, dinamica ma anche, sempre di più, stabile e strutturale». I dati si riferiscono all'anno scolastico 2013/2014.

Il volume, elaborato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e dalla Fondazione Ismu, analizza la realtà multiculturale delle scuole italiane sviluppando tre chiavi di lettura: la prima prende in considerazione le traiettorie scolastiche, formative e biografiche degli alunni stranieri, la seconda riguarda la condizione degli studenti con cittadinanza non italiana nel sistema di istruzione e formazione nella prospettiva della comparazione tra italiani e stranieri e la terza, infine, si concentra sulle difficoltà e sulle disuguaglianze che ancora caratterizzano i percorsi scolastici degli studenti stranieri rispetto a quelli autoctoni, senza trascurare i buoni risultati e i successi conseguiti dagli alunni con cittadinanza non italiana.

Il numero degli studenti stranieri continua a crescere: si è passati, infatti, da 196.414 alunni nell'anno scolastico 2001/2002 agli 802.844 dell'anno scolastico 2013/2014. Gli studenti con cittadinanza non italiana sono aumentati in tutti gli ordini e gradi, soprattutto nelle scuole dell'infanzia e nelle scuole secondarie di secondo grado, mentre gli italiani sono diminuiti in tutti i livelli scolastici.

I nati nel nostro Paese rappresentano la maggioranza degli studenti stranieri (51,7 per cento), mentre gli alunni stranieri entrati per la prima volta nel sistema scolastico italiano sono diminuiti, passando da 46.154 nell'anno scolastico 2007/2008 a 30.825 nell'anno scolastico 2013/2014. Il rapporto segnala, tuttavia, che questo gruppo, tra il 2012/2013 e il 2013/2014, è tornato a crescere.

Per quanto riguarda la nazionalità, i dati confermano quanto rilevato negli anni passati: i gruppi più numerosi sono quelli di alunni romeni, albanesi e marocchini.

In riferimento alla distribuzione sul territorio nazionale e al genere, dal rapporto emerge che il maggior  numero di studenti con cittadinanza non italiana si concentra in Lombardia (197.202), e che le bambine e le ragazze sono meno numerose dei coetanei maschi (corrispondono al 48 per cento del totale).

Riguardo ai risultati, i dati rivelano, come si accennava prima, un miglioramento nei percorsi scolastici, con una diminuzione dei ritardi e delle ripetenze. In qualche modo si riducono le difficoltà, che, tuttavia, rimangono elevate. Nell'anno scolastico 2013/2014 gli alunni stranieri in ritardo rappresentano il 14,7 per cento nella primaria (contro l'1,9 per cento degli italiani), il 41,5 per cento nella secondaria di primo grado (contro il 7,4 per cento degli italiani), e il 65,1 per cento nella secondaria di secondo grado (contro il 23,3 per cento degli italiani).

Per quanto riguarda la scelta della scuola superiore, gli studenti stranieri si orientano, in gran parte, verso gli istituti tecnici (38,5 per cento). Gli istituti professionali perdono il primato degli anni precedenti, passando al secondo posto (37,9 per cento), seguiti dai licei (23,5 per cento).

Altri dati evidenziano l'aumento degli alunni stranieri con disabilità (passati da 11.760 nell'anno scolastico 2007/2008 a 26.626 nell'anno scolastico 2013/2014) e la riduzione del numero di alunni rom, sinti e caminanti (diminuiti del 5,6 per cento dal 2007/2008 al 2013/2014).

Un paragrafo del rapporto è dedicato al fenomeno dei Neet, giovani che non lavorano e non sono inseriti in un percorso di istruzione o di formazione. Nel 2013 i ragazzi con cittadinanza non italiana sono il 15,8 per cento del totale dei Neet, con un'incidenza maggiore rispetto agli italiani sulla popolazione della stessa età. I Neet stranieri sono in gran parte giovani donne (67,3 per cento), mentre i Neet italiani sono prevalentemente maschi (50,3 per cento). (bg)