S’intitola I minori stranieri nelle scuole italiane, tra disuguaglianze e diritto all’inclusione il report realizzato dall’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini.
Dal rapporto, disponibile online sul sito della Fondazione Openpolis, emerge che i minorenni stranieri sono particolarmente esposti al rischio di povertà educativa: da un lato ci sono le barriere linguistiche e culturali, che possono ostacolare il processo di apprendimento, dall’altro le disparità dovute alle condizioni economiche della famiglia di origine. Secondo i dati 2017, il 29% delle famiglie di soli stranieri vive in povertà assoluta, contro il 5% di quelle italiane.
«Superare la sfida dell’integrazione – si legge nel documento - è necessario affinché tutti i bambini e ragazzi, indipendentemente dalla nazionalità e dal contesto socio-economico di origine, abbiano accesso a una educazione di qualità e alle stesse opportunità formative».
Il report evidenzia le disuguaglianze che caratterizzano i percorsi scolastici e di integrazione degli alunni stranieri, fra cui l’inserimento in ritardo nel sistema scolastico e l’abbandono scolastico, fenomeno, quest’ultimo, che dopo anni di riduzione è tornato ad aumentare per tutti i ragazzi nel nostro Paese, passando dal 13,8% nel 2016 al 14,5% nel 2018.
Secondo i dati 2017 riportati nella pubblicazione, in Italia il 9,7% degli alunni è di cittadinanza non italiana. Un dato che varia da un territorio all’altro, ma che riguarda tutte le regioni, le province e i comuni.
Tutte le regioni del Mezzogiorno hanno una percentuale di alunni stranieri nelle scuole statali inferiore alla media italiana del 9,7%; la Campania è quella con la minor presenza (2,5%). Al contrario, le regioni del Centro e del Nord superano il dato nazionale, guidate dall’Emilia Romagna con il 16,1% degli alunni con cittadinanza non italiana.
Altri dati del rapporto rivelano che tutte le province del Mezzogiorno hanno meno del 10% di alunni stranieri; in particolare le sarde Oristano (1,59%), Nuoro (1,64%) e Sud Sardegna (1,77%) registrano i livelli più bassi. Tra il Centro e il Nord invece le percentuali crescono, raggiungendo le quote più alte nelle province di Prato (26,09%), Piacenza (21,57%) e Brescia (18,56%).
Osservando i dati in valore assoluto, è la città metropolitana di Milano ad avere il maggior numero di studenti non italiani (58.730), mentre la provincia di Oristano il minore (254).
I comuni più abitati hanno in media percentuali più alte di alunni stranieri nelle scuole, rispetto ai centri minori. Tra le città con più di 50.000 abitanti, è Sesto San Giovanni ad avere la più alta percentuale di studenti con cittadinanza non italiana (28,27%); seguono i comuni di Prato (26,96%), Cinisello Balsamo (25,88%) e Milano (22,81%). Il capoluogo lombardo è inoltre il secondo comune per numero di alunni stranieri (31.218), superato di poco dalla città di Roma (32.141).
L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.