Adozioni internazionali, un 2009 quasi stabile

14/01/2010

Adozioni internazionali, lievissima flessione nel 2009. Il primo report della Commissione per le adozioni internazionali sui fascicoli relativi all'anno appena concluso indica una sostanziale tenuta nel numero delle coppie adottanti, dato positivo in un panorama internazionale di significativa diminuzione.

L'analisi preliminare dei dati (i numeri definitivi saranno disponibili alla fine di gennaio) indica infatti che le coppie che hanno adottato minori stranieri al dicembre 2009 sono state 3.082 (cioè 257 coppie al mese) contro le 3.165 del 2008.

Nel periodo gennaio-dicembre 2009 sono stati 3.964 i minori adottati, 13 in meno rispetto all'anno precedente (cioè lo 0,3%). Sotto questo aspetto, i dodici mesi passati hanno avuto un andamento a due velocità: fino a giugno (i dettagli qui), è stato registrato un incremento costante, quantificato poi nel 13%; poi, nella seconda metà, si è assistito a un calo del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2008.

Dalle tabelle si desume anche una sostanziale stabilità “geografica” delle adozioni: le coppie adottanti rimangono in prevalenza quelle delle regioni centro-settentrionali. Con un cambiamento, però: scende il numero delle coppie lombarde (la regione italiana leader nelle adozioni) e in misura decisamente minore delle coppie venete e toscane. Ma allo stesso tempo crescono i dati relativi alle regioni del Sud.

Se infatti le coppie che hanno richiesto l'autorizzazione all'ingresso in Italia di minori stranieri in Lombardia sono scese dalle 712 del 2008 alle 560 del 2009 e i minori autorizzati sono tornati sotto i valori del 2007 (erano stati 777, nel 2008 erano saliti a 903 e nel 2009 sono stati 742), nel Meridione – solo per citare le regioni coi più alti tassi di incremento – crescono con costanza i numeri di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia e Basilicata e Calabria. Le “performance” migliori sono quelle di Calabria (per le coppie adottanti, passate dalle 65 del 2008 alle 92 del 2009) e Puglia (per i minori autorizzati all'ingresso, dai 246 del 2008 ai 289 dello scorso anno). Stabile la Sicilia, male la Sardegna, fanalino di coda italiano sotto il profilo percentuale.

Il ritratto della coppia adottante rimane in linea con la tendenza che si è affermata negli ultimi anni: età media più alta, titolo di studio medio-superiore, per lo più impiegati, liberi professionisti o insegnanti. Invece, nel 2009 Federazione russa, Ucraina, Colombia, Etiopia e Brasile si confermano come i maggiori cinque paesi di origine dei minori adottati. La Russia da sola, con 704 unità, costituisce quasi il 18% del totale, grazie anche a un accordo bilaterale firmato nel novembre 2008 ed entrato in vigore un anno dopo. I cinque stati totalizzano nel 2009 il 60% dei minori adottati, mentre sono 62 i paesi dai quali provengono (erano 61 nel 2008), grazie al primo ingresso dalla Tanzania a dicembre 2009.

Dai numeri resi noti dalla Cai, si evince che l'Italia resiste al trend di diminuzione delle adozioni che si registra a livello internazionale. Infatti il paese leader nelle adozioni, gli Stati Uniti, per l'anno appena concluso ha fatto registrare un calo del 27%, mentre per il nostro paese il decremento è stato di sole 13 unità. Con l'avvertenza che «il dato di dicembre 2009 potrebbe peraltro subire una compensazione nel mese di gennaio 2010 visto l'elevato numero di procedimenti in fase avanzata di definizione». (mf)

Crediti foto: Rosario Lo Presti