Adozioni internazionali in crescita nel 2009

03/08/2009

Il numero dei bambini stranieri arrivati in adozione nel nostro Paese è cresciuto del 12,6% nei primi sei mesi del 2009, con ben 208 adozioni in più rispetto al 2008. Lo dice il rapporto semestrale della Commissione per le adozioni internazionali, che parla di «crescita significativa» a conferma del trend degli ultimi 5 anni.

Infatti - come si legge nell'introduzione del rapporto Dati e prospettive nelle adozioni internazionali - «a fronte della tendenza generalizzata alla diminuzione del numero di minori destinati all’adozione internazionale che si è registrata nell’ultimo quinquennio, l’Italia – unica eccezione a livello mondiale – nello stesso periodo ha visto crescere progressivamente il numero dei minori adottati all’estero».

Supportato da un ricco apparato di tabelle statistiche, il rapporto della Cai traccia un ritratto delle coppie adottive, dei bambini adottati e degli enti autorizzati a gestire le procedure di adozione. Vediamo i dati fondamentali.

Le coppie adottive. Dal 1 gennaio al 30 giugno 2009, le coppie che hanno fatto richiesta di autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri alla Commissione, ovvero le coppie che in possesso del decreto di idoneità hanno concluso con successo l’iter adottivo, sono state 1468, dato superiore all'intervallo analogo del 2008 (1325). La Lombardia è la regione col maggior numero di coppie adottanti (279), seguita dal Veneto con 159 coppie e dalla Toscana con 145.

Per quanto riguarda l'età media, dal 2007 si è registrato una maggiore anzianità dei mariti. Lo conferma il dato del primo semestre dell'anno, dove prevalgono i 40-44enni (34,2%). Tra le mogli maggioritaria la fascia 35-39 anni (37,3%). Sotto i 30 anni risultano soltanto lo 0,3% dei mariti e un più consistente 1,9% delle mogli.

Le coppie richiedenti un'adozione sono per lo più senza figli (89,5%). La maggioranza adotta un solo bambino (78,3%), contro il 17,4 ha adottato due minori, il 3,7% almeno tre minori e lo 0,6 % quattro minori e più. Il livello culturale è più alto rispetto alla media nazionale della popolazione: il titolo di studio prevalente è il diploma (il 47% dei mariti e il 44,8% delle mogli), oltre il 30% è laureato (contro le percentuali oscillanti tra 6,4 e 8% della media nazionale) e i coniugi sprovvisti di un titolo di studio o in possesso della sola licenza elementare sono l’1% sia tra i mariti che tra le mogli, a fronte del 30,5% dei mariti e del 33,3% delle mogli con la sola licenza elementare nella popolazione complessiva.

La professione più diffusa è quella di impiegato (il 28,3% dei mariti e il 37,9% delle mogli).  Seguono, per i mariti, le professioni intellettuali ad alta specializzazione (18,3%) e per le donne le professioni tecniche (20,2%) e quelle intellettuali, scientifiche e di elevata
specializzazione (13,5%).

I minori adottati. Tra il 2000 e il giugno 2009, per i quali è stata eseguita un'adozione internazionale, e per i quali è stata successivamente richiesta l’autorizzazione all’ingresso in Italia, alla data del 30 giugno 2009 sono stati 25.860. Le coppie adottanti sono state invece oltre 21 mila, con una crescita del numero medio di bambini adottati: «un segnale di una sempre maggiore apertura e interesse delle coppie italiane rispetto all’esperienza dell’adozione», commenta il rapporto.

La prima nazione per provenienza dei minori è la Federazione Russa (18,07%), seguita dall’Ucraina (15,28%). Staccate e Colombia (9,25%), Brasile (7,96%), Polonia ed Etiopia (7,15%), Vietnam (6,72%), India (3,66%), Bulgaria (3,44%) e Cambogia (2,15%). Rispetto al 2008 cresce così il numero dei minori provenienti dai Paesi europei: nei primi sei mesi del 2008 erano stati il 36,3% del totale, nel 2009 hanno superato il 50%.

I bambini entrati a scopo adottivo in Italia nei primi sei mesi di quest’anno sono per il 56,8% maschi e per il 43,2% femmine e la loro età media è di 5,68 anni, in linea con il dato registrato nei precedenti monitoraggi. In particolare, la distribuzione percentuale
dei minori adottati segnala che il 42,7% ha un’età compresa fra 5 e 9 anni, il 36,8% fra 1 e 4 anni, il 12,8% pari o superiore a 10 anni e l’8,6% è sotto l’anno d’età.

Le età medie più alte dei minori adottati si registrano in Lituania (8,36 anni), Ungheria (8,26), Ucraina (8,18), Cile (8,07) e Brasile (7,95), mentre quelle più basse si riscontrano nella Repubblica Democratica del Congo (3,21), in Burkina Faso (3,16), Kazakistan (2,61), Cina (1,11) e Vietnam (0,86).

Gli enti autorizzati. Nel primo semestre 2009 sono stati 62 gli enti autorizzati che hanno operato per l’ingresso di almeno un bambino straniero a cui è stata concessa l’autorizzazione a entrare in Italia a scopo adottivo.
Gli enti sono presenti sul territorio nazionale con 332 sedi operanti al 30 giugno 2009, con un incremento rispetto al gennaio 2008 di 12 sedi, pari a un aumento percentuale del 4% circa. Il maggior numero di sedi è concentrato nella regione Lazio (44 sedi). Seguono Lombardia (40), Emilia-Romagna (28), Toscana (27), Sicilia (26), Veneto (23), Piemonte e Campania (22). (mf)