Le prospettive dell’adozione internazionale e gli strumenti giuridici a tutela di bambini e adolescenti fuori famiglia: sono alcuni temi affrontati dai relatori intervenuti questa mattina al convegno internazionale L’accoglienza di bambini in stato di abbandono nel mondo: strumenti giuridici a confronto, ospitato dall’Istituto degli Innocenti.
La giornata di studio, organizzata dalla Commissione per le Adozioni Internazionali (CAI) in collaborazione con lo storico ente fiorentino, ha rappresentato un importante momento di riflessione e confronto con operatori dei Servizi, dei Tribunali per i Minorenni, degli Enti Autorizzati, esperti del settore, referenti di Autorità Centrali per le adozioni internazionali di Paesi di origine e di Paesi di accoglienza sugli strumenti giuridici esistenti e sull’individuazione di nuovi strumenti di accoglienza.
Il convegno si è aperto con i saluti di Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti, e di Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ed è proseguito con l’intervento di Laura Laera, vicepresidente della Commissione per le Adozioni Internazionali.
«Dobbiamo avere consapevolezza che l’adozione è una risorsa enorme, non solo per i bambini e le famiglie, ma per l’intera collettività», ha sottolineato l’Autorità garante Filomena Albano.
«L’Italia è il secondo Paese al mondo, dopo gli Stati Uniti, per numero di adozioni internazionali – ha commentato la vicepresidente della CAI, Laura Laera - e le famiglie italiane dimostrano di essere aperte e accoglienti. Come Commissione per le Adozioni Internazionali ci stiamo attivando per verificare la possibilità ad aprire alle adozioni da parte di nuovi Paesi, stiamo concludendo un nuovo accordo con la Slovacchia e con il Benin e lavoriamo per riprendere contatti con Paesi che erano aperti alle adozioni in passato come la Cambogia».
Ha aggiunto Laera: «l’adozione internazionale rimane la forma principe per accogliere i bambini in stato di abbandono, ma è importante approfondire la possibilità di utilizzare altri strumenti. È il caso ad esempio dei soggiorni terapeutici con cui sono stati accolti bambini dalla Bielorussia e dobbiamo capire se l’iniziativa può essere utilizzata anche per altri Paesi».
Durante il convegno sono stati presentati i dati 2017 e i dati del primo semestre 2018 della Commissione per le Adozioni Internazionali, raccolti attraverso l’analisi dei fascicoli dei minori stranieri autorizzati all’ingresso e alla residenza permanente nel nostro Paese a scopo adottivo. I primi dati 2018 segnalano una stabilizzazione del numero di coppie adottive e di bambini adottati, dopo anni di ininterrotta riduzione dei casi.
Nel confronto tra i valori semestrali dell’arco temporale 2012-2018 emerge che a seguito di una drastica riduzione delle coppie adottive, più che dimezzate nel periodo, si registra una sostanziale tenuta dei casi annui tra il primo semestre 2017 e il primo semestre 2018 con una riduzione, in termini assoluti, di appena undici casi. Andamento che si conferma anche tra i minorenni entrati nel nostro Paese a scopo adottivo che sono passati tra il 2012 e il 2018 da 1.484 a 603; negli ultimi due semestri in esame si registra invece una riduzione di appena quattordici casi di adozione (erano stati 617 i bambini adottati nel primo semestre 2017 sono stati 603 nel primo semestre 2018).