L'adozione e l'affido nei loro aspetti di somiglianza e distinzione. Il tema verrà affrontato i prossimi 13 e 14 febbraio, a Milano, durante il convegno internazionale Allargare lo spazio familiare: essere figli nell'adozione e nell'affido, due giornate di studio organizzate dal Centro di Ateneo studi e ricerche sulla famiglia dell'Università Cattolica.
«Si tratta di forme che consentono di mettere in luce alcuni elementi costitutivi del famigliare e di riscoprire il significato dell'essere genitori e dell'essere figli. Oggi tali istituti giuridici meritano di essere rilanciati, sottolineandone le potenzialità e riscoprendone la loro più autentica natura», si spiega nella presentazione.
Il convegno – rivolto a studiosi, professionisti e operatori impegnati nell'accompagnamento e nel sostegno delle famiglie affidatarie e adottive - sarà l'occasione per presentare le esperienze più innovative di buone pratiche nel settore e le ricerche più recenti a livello nazionale e internazionale.
Interverranno, fra gli altri, Vittorio Cigoli, Rosa Rosnati, Elena Canzi (Università Cattolica del Sacro Cuore), Patrizia Buratti (Asl Milano 1) e Raffaella Pregliasco (Istituto degli Innocenti di Firenze). Il primo parlerà del tema Tra doppia oscurità e doppia nascita: il destino del legame adottivo, mentre Rosnati, Canzi e Buratti approfondiranno un altro argomento importante: La “nascita” di una famiglia adottiva: sviluppo psicosociale dei bambini e benessere genitoriale.
Pregliasco, invece, illustrerà gli esiti di un'indagine condotta dall'Istituto nei 29 tribunali per i minorenni italiani per far luce sulle modalità di accesso alle informazioni sulle origini da parte dei figli adottivi e sulle procedure adottate, nelle varie aree del territorio nazionale, per accompagnare le richieste di informazioni. La ricerca è stata presentata in anteprima in occasione di un seminario ospitato dall'Istituto nel maggio del 2013.
Alla due giorni parteciperanno anche i due relatori di fama internazionale Jesus Palacios (Università di Siviglia, Spagna) e Wendy Tieman (Università di Rotterdam, Paesi Bassi). (bg)
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