È stato pubblicato dal Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità il 2° Rapporto “minori stranieri” e Giustizia minorile in Italia, volume della collana I Numeri Pensati curato da Isabella Mastropasqua, Maria Stefania Totaro e Giuseppina Barberis.
La pubblicazione, dedicata ai minori stranieri che entrano nel circuito penale, rappresenta l’impegno a riprendere e approfondire, anche alla luce della recente normativa in materia (legge 47/2017 e decreto legislativo 220/2017), la riflessione e il confronto avviati anni fa dall’allora Dipartimento per la giustizia minorile.
Secondo i dati del rapporto il 74% dei minorenni e dei giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale nel 2017 è italiano, il 6% proviene dai Paesi dell’Unione europea e il 20% dai Paesi non Ue.
Gli under 18 e i giovani adulti in carico agli Uffici di servizio sociale nel 2017 sono 5.253, fra i quali: il 18% è minorenne non accompagnato (27% considerando solo i casi in cui l’informazione è conosciuta); il 15% è minorenne straniero nato in Italia (22% dei casi conosciuti); il 20% è minorenne nato all’estero e arrivato in Italia con la famiglia (31% dei casi conosciuti); il 14% è ricongiunto (21% dei casi conosciuti); 11 sono richiedenti asilo e 4 rifugiati.
«L’attuale studio – si legge nella presentazione - registra l’esigenza di approfondire condizioni e bisogni dei minorenni stranieri utili per l’elaborazione di interventi socioeducativi quanto più individualizzati, anche in una prospettiva di prevenzione che vede questo tipo di approccio come il primo fattore di protezione di fronte al rischio di recidiva. È necessario tenere conto che il fenomeno, così complesso, è in continua trasformazione e richiede che gli operatori della giustizia siano adeguatamente formati ed attrezzati per gestirne l’impatto. Attualmente la risposta istituzionale evidenzia una presenza maggiore di ragazzi collocati in strutture residenziali, anche se la risposta in area penale esterna è in crescita».