Atlante dell’infanzia a rischio 2025

copertina dell’Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia 2025

Adolescenti che vivono in una dimensione onlife, alla ricerca di ascolto e spazi di condivisione, ma spesso a rischio di isolamento. È la fotografia che emerge dalla XVI edizione dell’Atlante dell’infanzia (a rischio) in Italia di Save the Children, dedicata a una fase della vita così complessa e delicata come l’adolescenza.

Secondo quanto evidenziato dalla pubblicazione, intitolata Senza Filtri, oltre il 92% dei ragazzi e delle ragazze tra i 15 e i 19 anni utilizza strumenti di intelligenza artificiale, e il 41,8% li ha usati per cercare aiuto quando si sentiva triste, solo o ansioso. Una percentuale simile, oltre il 42%, li ha consultati per ricevere consigli su scelte di rilievo

Meno della metà degli adolescenti intervistati (49,6%), inoltre, dichiara di avere un buon livello di benessere psicologico, con un divario di genere particolarmente marcato: solo il 34% delle ragazze mostra un buon equilibrio psicologico, contro il 66% dei ragazzi. Quasi uno su dieci si è isolato volontariamente per problemi psicologici, e il 12% ha fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione.

L’Atlante racconta, dunque, la condizione degli adolescenti in Italia, un gruppo sempre più ridotto e vulnerabile, che cresce tra disuguaglianze sociali e difficoltà economiche. «Questi ragazzi e ragazze – si legge nel sito dell’organizzazione - vivono in un Paese in cui il rischio povertà e l’isolamento possono incidere pesantemente sul loro benessere, mentre l’accesso a spazi, attività e relazioni resta limitato».

Altri dati rivelano che il 22% degli adolescenti è figlio unico e quasi uno su quattro vive con un solo genitore (4,4% padre solo, 18,5% madre sola). Oltre un adolescente su quattro (26,1%) tra 11 e 15 anni è a rischio povertà o esclusione sociale con forti disuguaglianze territoriali, al Nord (15,2%), Centro (24,1%) e Mezzogiorno (41,9%). Il 5,2% dei 12-15enni è in povertà alimentare, l’8,2% sotto i 16 anni in povertà energetica, mentre il 43% delle famiglie con figli tra gli 11 e i 15 anni vive in case sovraffollate.

L’intelligenza artificiale riveste un ruolo importante nella quotidianità degli adolescenti. Utilizzata soprattutto per studio, ricerca di informazioni e scrittura, viene consultata anche come supporto emotivo. «Molti apprezzano che sia sempre disponibile, non giudichi e capisca, tanto che una parte significativa preferisce confrontarsi con uno strumento digitale piuttosto che con una persona reale».

Per quanto riguarda le relazioni, il documento mette in luce come la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze sia soddisfatta dei propri legami, nonostante l’uso massiccio di strumenti online: più di 8 su 10 esprimono apprezzamento per il rapporto con gli amici e oltre il 77% per quello con i genitori.

Tuttavia, la vita onlife comporta nuove vulnerabilità e altre criticità: il 13% degli adolescenti, ad esempio, mostra un uso problematico di internet (iperconnessione), il 38% controlla spesso il cellulare anche in presenza di amici o familiari, il 27% si sente nervoso quando non ha il telefono a portata di mano e il 47,1% dei 15-19enni è stato vittima di cyberbullismo, con un aumento di 16 punti percentuali rispetto al 2018.

Si può consultare la pubblicazione sul sito di Save the Children.

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