Centri estivi e doposcuola, dati dell’Osservatorio #Conibambini

11/07/2025 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
bambino che gioca con le lettere dell'alfabeto

I centri estivi e le attività di doposcuola non rappresentano solo un momento di svago, ma sono anche occasioni importanti per imparare, socializzare e sviluppare competenze che vanno ben oltre il curriculum scolastico. Tuttavia, l’accesso a queste opportunità non è sempre uguale per tutti, con disparità significative che riflettono disuguaglianze più ampie nel sistema educativo e sociale. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio #Conibambini su centri estivi e doposcuola, pubblicati sul sito dell’impresa sociale Con i Bambini.

Secondo quanto evidenziato dai dati, relativi al 2021 e disponibili soltanto per le regioni a statuto ordinario, in Italia in media gli utenti dei centri estivi e gli alunni che frequentano attività pre e post scuola sono 9,1 ogni 100 bambini e ragazzi residenti tra 3 e 14 anni

«Essendo il 2021 ancora un anno di pandemia – si spiega nel sito dell’impresa sociale -, non sorprende che si registri una flessione rispetto alla precedente rilevazione del 2019. Nell’ultimo anno prima dell’emergenza Covid erano stati infatti 9,8 gli utenti di centri estivi e attività pre e post scuola ogni 100 residenti tra 3 e 14 anni».

I dati evidenziano ampie differenze territoriali. Gli utenti di questi servizi rappresentano circa il 14,5% dei residenti di età compresa tra i 3 e i 14 anni nell’Italia nord-orientale e il 12,5% in quella nord-occidentale; nel centro la quota scende al 6,8%, mentre nei comuni del sud è al 3,5%. Tra le regioni, si attestano attorno al 15% Emilia Romagna e Umbria, seguite da Veneto (14%), Lombardia (13,2%) e Piemonte (12,9%).

L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.

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