Nascite in calo anche nel 2024, dati Istat

29/05/2025 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
madre con il figlio appena nato

Continua il calo demografico nel nostro Paese. Secondo i dati del report Istat Indicatori demografici, nel 2024 le nascite si attestano a quota 370mila, registrando una diminuzione sul 2023 del 2,6%. I nati di cittadinanza straniera, il 13,5% del totale, sono quasi 50mila, circa 1.500 in meno rispetto all’anno precedente. Un trend al ribasso che ha gravi ripercussioni non solo sull’equilibrio demografico, ma anche su molti altri aspetti, come la forza lavoro, il sistema pensionistico e le dinamiche intergenerazionali.

Dal report emerge che diminuisce anche il numero medio di figli per donna, che passa da 1,20 nel 2023 a 1,18 nel 2024 (inferiore al precedente minimo storico di 1,19 figli per donna registrato nel 1995). La contrazione della fecondità riguarda in particolar modo il Nord e il Mezzogiorno: mentre nel Centro il numero medio di figli per donna si mantiene stabile (pari a 1,12), nel Nord scende a 1,19 (da 1,21 del 2023) e nel Mezzogiorno a 1,20 (da 1,24). Quest’ultima ripartizione geografica detiene una fecondità relativamente più elevata, ma sperimenta la flessione maggiore.

«Il calo delle nascite, oltre ad essere determinato dall’ulteriore calo della fecondità – si spiega nel documento -, è causato dalla riduzione nel numero dei potenziali genitori, a sua volta risultato del calo del numero medio di figli per donna registrato nei loro anni di nascita. La rilevanza dell’aspetto strutturale è ben evidente: considerando che la popolazione femminile nelle età convenzionalmente considerate riproduttive (15-49 anni) è passata da 14,3 milioni di unità al 1° gennaio 1995 a 11,4 milioni al 1° gennaio 2025. Gli uomini nella stessa fascia di età, pari a 14,5 milioni trenta anni fa, sono oggi circa 11,9 milioni. In tali condizioni, nel 1995, con una fecondità solo poco superiore a quella odierna di 1,18 figli per donna, le coppie misero comunque al mondo 526mila bambini, ossia 156mila in più di quelli nati nel 2024».

Nel 2024, inoltre, continua a crescere l’età media al parto, che si attesta a 32,6 anni (+0,1 in decimi di anno sul 2023).

Il primato della fecondità più elevata continua a essere detenuto dal Trentino-Alto Adige, con un numero medio di figli per donna pari a 1,39 nel 2024, comunque in diminuzione rispetto al 2023 (1,43). Come lo scorso anno seguono Sicilia e Campania. Per la prima, il numero medio di figli per donna scende a 1,27 (contro 1,32 del 2023), mentre in Campania la fecondità passa da 1,29 a 1,26. In queste regioni le madri sono mediamente più giovani: l’età media al parto è pari a 31,7 anni in Sicilia e a 32,3 in Trentino-Alto Adige e Campania.

La Sardegna, invece, si conferma la regione con la fecondità più bassa: nel 2024, il numero medio di figli per donna è pari a 0,91, stabile rispetto al 2023. Tra le regioni con i valori più bassi di fecondità figurano il Molise (1,04), la Valle d’Aosta (che sperimenta la flessione maggiore, da 1,17 a 1,05) e la Basilicata (1,09, stabile sul 2023).

Si può leggere il report sul sito dell’Istat.

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