Educazione digitale, campagna e guida Save the Children

ragazzo che usa il cellulare

Cyberbullismo, hate speech e altre forme di violenza sono fenomeni sempre più diffusi tra i bambini e gli adolescenti. Per promuovere un accesso pieno, competente e sicuro alla rete Save the Children ha lanciato una nuova campagna sull’educazione digitale, oltre a una guida con consigli e strumenti utili per genitori e altri adulti di riferimento affinché possano accompagnare i più giovani, aiutandoli a vivere la dimensione online, tra autonomia e protezione.

L’obiettivo della campagna è quello di rendere bambini e adolescenti più consapevoli dei rischi e delle opportunità del web. «Per farlo – si spiega nel sito dell’organizzazione - è fondamentale dare loro gli strumenti necessari per potenziare le competenze digitali e relazionali: competenze informatiche di base, ma anche la capacità di costruirsi un’identità digitale, e conoscenze che permettano di navigare con consapevolezza e spirito critico tra le informazioni, e di riconoscere e rispettare le diversità e le relazioni con l’altro».

La guida, intitolata Essere Genitori nell’Era Digitale, contiene suggerimenti utili per genitori e altri adulti di riferimento su come stare accanto a bambini e adolescenti nelle loro esperienze sulla rete, divisi per le diverse fasce d’età: 5-8 anni, 9-11 anni e 12-14 anni. Completano la pubblicazione approfondimenti e risorse su vari temi centrali, come il ruolo della scuola e dell’alleanza scuola-famiglia.

In occasione del lancio della campagna Save the Children ha diffuso anche alcuni dati, raccolti nel volume Educare al digitale. Dati utili per adulti consapevoli.

Dai dati emerge che il 32,6% dei bambini tra i 6 e i 10 anni usa lo smartphone tutti i giorni, con una netta prevalenza al Sud e nelle Isole, dove la quota sale al 44,4%, oltre 20 punti percentuali in più rispetto al 23,9% del Nord.

Il 31,3% dei ragazzi e delle ragazze di 11-13 anni, inoltre, è connesso online con gli amici attraverso chat, chiamate, videochiamate più volte al giorno, mentre il 5% lo è continuamente. L’82,2% dei preadolescenti usa internet per scambiare messaggi, poco meno del 40% per inviare e ricevere mail, quasi uno su 5 (il 18,5%) per leggere giornali o siti di informazione, l’11,3% per esprimere opinioni su temi politico-sociali, il 9,6% per seguire corsi online.

Nel 2024 i casi di cyberbullismo trattati dalla Polizia Postale sono aumentati del 12%, passando da 284 nel 2023 a 319 nello scorso anno. La fascia d’età più colpita è quella tra i e 14 e i 17 anni. Sempre nel 2024 sono stati 2.809 i casi di pedopornografia online trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. In aumento anche i casi di adescamento di minorenni online, che sono stati 370 (+5% rispetto al 2023). La fascia d’età più colpita è quella tra i 10 e i 13 anni.

Si può consultare Educare al digitale. Dati utili per adulti consapevoli sul sito di Save the Children.

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