
Nel 2023, in Italia, il 16,2% dei minorenni viveva in abitazioni con problemi strutturali o di umidità, mentre oltre il 45% si trovava in situazioni di sovraffollamento abitativo. I nuovi dati dell’Osservatorio #Conibambini cercano di delineare un quadro sulla povertà abitativa dei bambini e dei ragazzi nel nostro Paese, mettendo in evidenza lo stretto legame di questa condizione con la povertà educativa.
L’elaborazione dell’Osservatorio prende in esame i dati Istat pubblicati nell’ambito del rapporto del Gruppo Crc (Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza), sottolineando, allo stesso tempo, come la povertà abitativa minorile sia un fenomeno difficile da misurare. «Si tratta – si spiega nel sito dell’impresa sociale Con i Bambini - di dati solitamente rilasciati a livello nazionale. Per questo va ribadita l’importanza della disaggregazione offerta da Istat a livello regionale, in occasione del rapporto sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Una ricostruzione che però ovviamente sconta tutti i limiti delle rilevazioni campionarie».
Da qui l’esigenza dell’Osservatorio di ricostruire queste informazioni con una maggiore disaggregazione, avvalendosi dei dati raccolti in occasione del censimento generale del 2011.
Questi dati, ricondotti ai confini comunali del 2018, mostrano quanto l’incidenza di edifici residenziali in muratura in stato mediocre o pessimo risulti fortemente variabile sul territorio nazionale. Rispetto a una media nazionale del 22% di edifici in cattive condizioni, la quota supera il 50% in 7 capoluoghi, tutti del Mezzogiorno: Foggia, Cosenza, Reggio Calabria, Messina, Salerno, Catania e Napoli.
L’incidenza di case in stato di conservazione mediocre o pessimo è invece inferiore al 10% in 19 città, capoluoghi in massima parte del Centro-Nord, con l’eccezione della molisana Isernia. Una classifica in cui spiccano, con meno del 7% del patrimonio abitativo in cattivo stato, Siena, Brescia, Modena, Vercelli e Arezzo. «Parliamo di dati rilevati in modo puntuale da operatori appositamente formati nel corso del censimento del 2011 e la situazione da allora è quindi sicuramente cambiata. Tuttavia un aspetto che emerge incrociando quei dati, raccolti allora, con quelli rilevati contestualmente sulle famiglie con figli in disagio, è la correlazione tra i due fenomeni».
Si possono consultare i dati sulla povertà abitativa dei minorenni sul sito dell’impresa sociale.
L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.
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