Dal 15 al 17 giugno, nel quartiere Scampia di Napoli, si terrà il Festival delle città bambine, evento conclusivo del progetto nazionale Ip Ip Urrà – Metodi e Strategie Informali per Mettere l’Infanzia Prima, realizzato dall’associazione Chi rom e…chi no e altri partner e selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Tre giorni di laboratori, workshop, incontri e altre iniziative che si concluderanno con un convegno nazionale in programma il 17 giugno, dalle 9.30 alle 13.30, nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – Complesso Scampia (viale della Resistenza).
«Questo ultimo viaggio di comunità – si spiega nella presentazione pubblicata sul sito percorsiconibambini.it - assume la dimensione di un festival aperto alla città, in cui le tante famiglie provenienti da tutta Italia e dai tanti posti del mondo, incontreranno le rete territoriale di Scampia e la città di Napoli all’interno di tre giorni di laboratori, parate, incontri, workshop e un convegno finale».
Durante la tre giorni interverranno rappresentanti istituzionali, scrittori, urbanisti, pedagogisti, rappresentanti di associazioni e altre realtà e famiglie. Parteciperanno al convegno, fra gli altri, il presidente di Con i Bambini Marco Rossi Doria e l’assessora all’istruzione e alle famiglie del Comune di Napoli Maura Striano.
«Ip Ip Urrà Metodi e Strategie Informali per Mettere l’Infanzia Prima nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – si legge nel sito percorsiconibambini.it - “festeggia” la famiglia e la comunità come primi e fondamentali fattori protettivi per il benessere dei bambini, in particolare quelli più piccoli e fragili». L’obiettivo è quello di «mettere al centro la persona, i bambini perché abbiano al loro fianco adulti consapevoli, con cui sviluppare processi di formazione e di riprogettazione professionale, di crescita, di partecipazione e reciproca solidarietà tra le famiglie. Ip Ip Urrà vuole inoltre coinvolgere quanti tra adulti e bambini non sono raggiunti dai servizi, dai circuiti educativi, perché chiusi nei rioni e nelle periferie delle nostre città con strumenti semplici e in qualche modo inediti come il gioco nei luoghi informali e la cultura dello stare insieme».
Il progetto, avviato nel 2020, ha interessato vari Comuni su tutto il territorio nazionale (Napoli, Moncalieri, Lecce, Roma, Messina, Lamezia Terme, Pioltello, Firenze, Genova, Val Seriana) e ha coinvolto complessivamente 15.648 bambine e bambini (il 23,5% di origine straniera), circa 11.347 genitori e adulti di riferimento e oltre 80 operatori.
Il programma completo del festival è disponibile sulla pagina Facebook di Ip Ip Urrà.
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