Giovani delle periferie italiane, report WeWorld

10/04/2024 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
copertina del report WeWorld Diritti ai margini

Ansia e inquietudine per il futuro, preoccupazioni per la situazione economica della propria famiglia, insoddisfazione verso la scuola, desiderio di riscatto. Il report della onlus WeWorld Diritti ai margini scatta una fotografia della condizione degli under 18 che vivono nelle periferie di cinque città italiane (Milano, Roma, Cagliari, Catania, Aversa) da cui emergono difficoltà e paure, ma anche desideri e speranze di questi bambini e adolescenti.

«Il report – si spiega nel sito di WeWorld - è partito da una semplice domanda, “Come stai?”, fatta ai giovani delle periferie italiane coinvolti nei nostri progetti a Milano (quartiere Barona) a Roma (San Basilio), Cagliari (Sant’Elia), Catania (San Cristoforo), Aversa, per poi analizzare la loro condizione, con contributi degli operatori che tutti i giorni lavorano con i ragazzi e le ragazze».

La pubblicazione evidenzia che le emozioni provate dai bambini e dagli adolescenti sono, in gran parte, felicità, rabbia, noia, ansia e confusione; «per quanto riguarda la soddisfazione, questa viene soprattutto dai rapporti con famiglia (“molta soddisfazione” per il 55,56%) e dal rapporto con amici/amiche (26,26%)».

Altri dati rivelano il 55,10% degli 11-13enni è poco o per nulla soddisfatto della scuola e per quasi 3 giovani su 4 l’idea di futuro è accompagnata da ansia e inquietudine.

Oltre il 43% dei ragazzi interpellati, inoltre, ha paura di non raggiungere i propri obiettivi nella vita; «le preoccupazioni riguardano poi il fatto di “non guadagnare abbastanza soldi per vivere tranquillamente (38%), e non trovare lavoro (28%). Aspetti che mostrano un diffuso desiderio di riscatto e accesso a possibilità che possano favorire la mobilità sociale».

Tre bambini su 4 tra gli 8 e i 10 anni (76,92%) si preoccupano “sempre, spesso o qualche volta” per la condizione economica della propria famiglia; «queste preoccupazioni possono avere ricadute su salute e rendimento scolastico, come nella scelta di abbandonare la scuola per contribuire al reddito familiare».

Per quasi il 20% dei giovani coinvolti nell’indagine l’Italia non è un Paese che si occupa del futuro di bambini e adolescenti; per gli interpellati, gli ambiti che dovrebbero essere migliorati sono l’educazione, la scuola e le condizioni economiche delle famiglie. Inoltre, occorrerebbe creare più opportunità di svago e spazi per fare sport e socializzare.

Il report – disponibile sul sito di WeWorld, nella sezione “Pubblicazioni” – contiene anche una serie di proposte formulate dalla onlus per assicurare il diritto all’educazione dei minorenni e supportare le famiglie e i territori: fra queste, l’estensione dell’obbligo di istruzione dalla fascia di età 6-16 anni a quella 3-18 anni; la rimodulazione del calendario scolastico, garantendo l’apertura delle scuole anche a giugno e luglio per assicurare continuità didattica e relazionale e prevenire l’abbandono scolastico; il rafforzamento delle competenze di cittadinanza digitale.

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