Alunni con disabilità, rapporto Istat anno scolastico 2022/2023

09/02/2024 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
bambino che disegna

Migliora l’offerta di insegnanti per il sostegno rivolta agli studenti con disabilità, ma rimane ancora forte la discontinuità nella didattica: il 60% di questi bambini e ragazzi cambia insegnante per il sostegno da un anno all’altro, il 9% nel corso dello stesso anno scolastico. Il nuovo rapporto Istat L’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Anno scolastico 2022/2023 traccia un quadro che evidenzia dei progressi in questo ambito, ma mette in luce anche la persistenza di alcune criticità.

Secondo i dati del rapporto, nell’anno scolastico 2022/2023 sono quasi 338mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane, quasi 21mila in più rispetto all’anno precedente.

Il problema più frequente è la disabilità intellettiva, che riguarda il 37% di questi studenti, quota che cresce nelle scuole secondarie di primo e secondo grado attestandosi rispettivamente al 42% e al 48%; seguono i disturbi dello sviluppo psicologico (32%), che aumentano nelle scuole del primo ciclo, in particolare nella scuola dell’infanzia (57%). Frequenti anche i disturbi dell’apprendimento e quelli dell’attenzione, ciascuno dei quali riguarda quasi un quinto degli alunni con disabilità; entrambi sono più diffusi tra gli studenti delle scuole secondarie di primo grado (rispettivamente il 26% e il 21%). Meno frequenti le problematiche relative alla disabilità motoria (10,5%) e alla disabilità visiva o uditiva (circa 8%), con differenze poco rilevanti tra gli ordini scolastici.

Altri dati rivelano che gli insegnanti per il sostegno impiegati nelle scuole italiane sono circa 228mila, quasi 218mila nella scuola statale e circa 10mila nella scuola non statale, con un incremento complessivo rispetto all’anno precedente del 10%.

«Più di 67mila insegnanti per il sostegno (il 30%) però – si spiega nel testo - sono stati selezionati dalle liste curricolari. Si tratta di docenti che non hanno una formazione specifica per il sostegno ma che vengono utilizzati per far fronte alla carenza di figure specializzate. Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolge attività di sostegno sale al 42%, mentre si riduce al 15% nel Mezzogiorno. A questa carenza si affianca spesso un ritardo nell’assegnazione: a un mese dall’inizio della scuola, infatti, circa il 12% degli insegnanti per il sostegno non risulta ancora assegnato. Tale quota sale al 14% nelle regioni del Nord mentre scende al di sotto del valore nazionale nelle scuole del Mezzogiorno attestandosi all’11%. Nonostante queste criticità, emergono alcuni segnali positivi: negli ultimi quattro anni la quota di insegnanti selezionati dalle liste curricolari è diminuita, passando dal 37% dell’anno scolastico 2019-2020 al 30% dell’anno scolastico 2022-2023».

Dal rapporto, inoltre, emerge che sono ancora molte le barriere fisiche presenti nelle scuole italiane: soltanto il 40% risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria. La situazione appare migliore nel Nord del Paese dove si registrano valori superiori alla media nazionale (44% di scuole a norma), mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (36%). La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta, con il 74% di scuole accessibili; la Liguria e la Campania, invece, si distinguono per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (rispettivamente 29% e 30%). La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (50%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di servo scala interno (35%), bagni a norma (26%) o rampe interne per il superamento di dislivelli (24%). Rari invece i casi in cui si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 7% e 3%).

Il rapporto è disponibile sul sito dell’Istat, nella pagina dedicata.

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