Studenti con background migratorio, rapporto Save the Children

15/09/2023 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
cover del rapporto di Save the Children Il mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane

Sono oltre 800 mila gli studenti con background migratorio nel nostro sistema scolastico, pari a più di uno su 10 (10,6%) tra gli iscritti nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie del nostro Paese. Il nuovo rapporto di Save the Children Il mondo in una classe. Un’indagine sul pluralismo culturale nelle scuole italiane mette a fuoco i percorsi educativi degli studenti con cittadinanza non italiana, evidenziando l’opportunità per il nostro Paese di riconoscere e valorizzare le diversità in classe e superare gli stereotipi legati al percorso migratorio, con proposte capaci di sostenere una scuola inclusiva e multiculturale.

Secondo quanto emerge dal rapporto, gli investimenti nell’istruzione – che tornano a scendere - oggi si attestano al 4,1% contro una media europea del 4,8%. A questo si aggiunge la carenza di servizi come asili nido, mense e tempo pieno, che restano ancora appannaggio di pochi.

La copertura nelle strutture educative 0-2 anni pubbliche e private nell’anno educativo 2021/2022 è pari a 28 posti disponibili per 100 bambini residenti, ancora ben al di sotto dell’obiettivo europeo del 33% entro il 2010 e molto lontano dal nuovo obiettivo stabilito a livello europeo del 45% entro il 2030. Gli ultimi dati disponibili, relativi all’anno scolastico 2021/2022, rivelano che ancora solo il 38,06% delle classi della scuola primaria è a tempo pieno (sebbene in crescita rispetto a 5 anni prima) e poco più della metà degli alunni della primaria frequenta la mensa scolastica (54,9%, contro 51% dell’anno scolastico 2017/2018). I dati relativi alla dispersione scolastica in Italia, inoltre, risultano superiori alla media europea, rispettivamente 11,5% contro il 9,6%.

«Molti studenti con background migratorio, nonostante siano nati e cresciuti in Italia - spiega Save the Children nella presentazione del documento -, hanno meno opportunità rispetto ai loro compagni di scuola. Questa disparità si manifesta a partire dall’inserimento alla scuola dell’infanzia, continua con il ritardo scolastico dovuto alla collocazione in classi inferiori a quelle corrispondenti all’età anagrafica o alla mancata ammissione all’anno successivo, fino all’abbandono precoce».

Il rapporto sottolinea come il percorso scolastico dei bambini e dei ragazzi con background migratorio sia reso ancora più difficile dalla mancanza del riconoscimento della cittadinanza italiana: «incontrano infatti maggiori difficoltà, ad esempio, a partecipare a gite scolastiche e scambi culturali all’estero, riservati spesso ai soli cittadini comunitari, o a competizioni sportive, e, successivamente, anche ad accedere all’Università o ai concorsi pubblici».

Per questo Save the Children ha lanciato la petizione Cittadinanza italiana per i bambini nati o cresciuti in Italia. È il momento di riconoscere i loro diritti!, con la quale chiede al Parlamento italiano di riformare la legge sulla cittadinanza e consentire a bambini e adolescenti nati in Italia o arrivati nel nostro Paese da piccoli, figli di genitori regolarmente residenti, di diventare italiani prima del compimento della maggiore età. È possibile firmare la petizione sul sito dell’organizzazione, nella pagina dedicata.

Il rapporto è disponibile sul sito di Save the Children, nella sezione “Pubblicazioni”.

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