Piattaforme digitali per la didattica a distanza, rapporto Unicef

23/12/2022 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:
cover rapporto Unicef Pulse Check on Digital Learning

Una piattaforma su tre sviluppata a livello nazionale durante la pandemia da Covid-19 per la didattica a distanza è stata completamente chiusa, è obsoleta o non più completamente funzionante. Una situazione che limita gli studenti. Secondo il nuovo rapporto Unicef Pulse Check on Digital Learning, le opportunità di apprendimento digitale di qualità, inclusive ed eque - pianificate e facilitate in modo efficace - possono integrare altri approcci di apprendimento e aiutare bambini e ragazzi a recuperare ciò che hanno perso durante la pandemia.

Il rapporto esamina lo stato attuale dell’apprendimento digitale concentrandosi su cinque elementi vitali (politiche e finanziamenti, piattaforme e contenuti, insegnanti e leadership scolastica, alfabetizzazione digitale e opportunità di apprendimento olistico), con l’obiettivo di trasformare i sistemi formativi. Il documento contiene anche la mappatura di 471 piattaforme nazionali in 184 Paesi realizzata dall’Unicef e da EdTech Hub.

«I risultati – si legge nel sito dell’Unicef - mostrano trend promettenti in diversi paesi, come lo sviluppo di piattaforme digitali, rivalutazione delle priorità e partnership innovative. Ma la stagnazione sta mettendo i progressi raggiunti durante gli scorsi pochi anni a rischio di regressione».

I dati rivelano, fra l’altro, che oltre il 70% delle piattaforme non offre funzionalità offline, sebbene metà della popolazione mondiale sia ancora offline. Solo il 49% delle piattaforme nei Paesi ad alto reddito può essere utilizzato offline (la percentuale scende al 18% nei Paesi a basso reddito).

Il 67% delle piattaforme, inoltre, non fornisce contenuti coinvolgenti, nonostante l’interattività sia una componente centrale dell’apprendimento incentrato sullo studente, e la maggior parte offre solo contenuti statici come video e pdf di libri di testo.

Solo il 22% delle piattaforme di apprendimento digitale contiene funzioni che le rendono accessibili ai bambini con disabilità. Anche tra le poche, le funzioni sono basilari, come i sottotitoli per non udenti e ipoudenti per i video.

«Il rapporto chiede a policymaker, settore privato, agenzie di ricerca, organizzazioni internazionali e locali e alla società civile di dare priorità a un approccio olistico all’istruzione. Questo comprende l’incorporazione dell’apprendimento digitale nelle politiche e nei piani nazionali; incrementare le risorse dedicate all’apprendimento digitale; affrontare i divari digitali e di utilizzo, formare e dare maggiori strumenti a insegnanti, dirigenti scolastici, studenti e chi se ne prende cura; seguire gli studenti nel loro percorso di apprendimento, attraverso contenuti divertenti ed educativi e un mix di tecnologie».

La pubblicazione è disponibile sul sito dell’Unicef, nella notizia dedicata.

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