Gang giovanili in Italia, rapporto del Centro di ricerca Transcrime

21/10/2022 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Aumentano, in diverse aree del nostro Paese, le gang giovanili, presenti nella maggior parte delle regioni italiane. Lo rivela il nuovo rapporto Le Gang Giovanili in Italia, realizzato da Transcrime – Centro di ricerca interuniversitario sulla criminalità transnazionale dell’Università cattolica del Sacro Cuore, dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna e dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con il Servizio analisi criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno e il Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia. Uno studio esplorativo che cerca di fornire un quadro più dettagliato di un fenomeno ancora poco conosciuto.

Come si spiega nel documento, infatti, sebbene le gang giovanili siano al centro del dibattito pubblico in Italia, «al momento mancano una chiara definizione di questo fenomeno e dati sistematici che permettano di monitorarlo».

Le gang analizzate nello studio sono composte mediamente da meno di dieci individui, prevalentemente italiani, maschi, con una età compresa tra i 15 e i 17 anni.

I dati evidenziano situazioni di marginalità o disagio socioeconomico per molti dei componenti delle gang giovanili. «Tuttavia, questa condizione non è sempre verificata, specialmente per alcuni gruppi a prevalenza italiana».

I crimini commessi sono in prevalenza reati violenti (come risse, percosse e lesioni), atti di bullismo, disturbo della quiete pubblica e atti vandalici. Meno frequenti e di solito commessi da gruppi più strutturati sono lo spaccio di stupefacenti o reati appropriativi.

Il rapporto individua quattro tipi di gruppi con caratteristiche diverse e una differente distribuzione sul territorio: gruppi privi di una struttura definita, prevalentemente dediti ad attività violente o devianti (tipologia più diffusa, presente in tutte le macroaree del Paese); gruppi che si ispirano o hanno legami con organizzazioni criminali italiane (presenti specialmente nelle regioni meridionali, sono composti quasi totalmente da italiani); gruppi che si ispirano a organizzazioni criminali o gang estere (presenti prevalentemente in aree urbane del Nord e Centro Italia e composti soprattutto da stranieri di prima o seconda generazione); gruppi con una struttura definita ma senza riferimenti ad altre organizzazioni (presenti in tutte le macroaree del Paese e composti in prevalenza da italiani).
Tra i fattori che spingono i giovani ad aderire a una gang giovanile sono particolarmente rilevanti i rapporti problematici con le famiglie, con i pari o con il sistema scolastico, difficoltà relazionali o di inclusione nel tessuto sociale e un contesto di disagio sociale o economico.

Il rapporto è disponibile sul sito di Transcrime, nella sezione “Pubblicazioni”.

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