Il futuro è già qui, Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children

Negli ultimi quindici anni la popolazione di bambini e adolescenti è diminuita di oltre 600 mila unità e la povertà assoluta ha colpito un milione di minorenni in più, lasciandoli senza lo stretto necessario per vivere dignitosamente. La dodicesima edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children – diffusa il 15 novembre scorso, a pochi giorni dalla Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza - racconta un’Italia ogni giorno più vecchia, ingabbiata nelle diseguaglianze sociali, economiche e geografiche, in cui i bambini e i ragazzi sono sempre più poveri, non vengono considerati come il capitale più prezioso per il futuro del Paese e non vengono ascoltati.

La pubblicazione, a cura di Vichi De Marchi, evidenzia, fra l’altro, che tra il 2010 e il 2016 la spesa per l’istruzione è stata tagliata di mezzo punto di Pil, e si è risparmiato anche sui servizi alla prima infanzia, le mense e il tempo pieno, lasciando che, allo scoppio della pandemia, i divari e le disuguaglianze di opportunità spianassero la strada a una crisi educativa senza precedenti.

Nonostante l’assenza di politiche di investimento sui più giovani, i ragazzi sono sempre più interessati a essere protagonisti della vita politica e delle decisioni che li riguardano e la pandemia sembra averli resi ancora più consapevoli della necessità di prendere provvedimenti di fronte alle sfide più significative che dovremo affrontare nei prossimi anni. Secondo i dati dell’indagine commissionata a Ipsos su I giovani e la cittadinanza scientifica, pubblicata all’interno dell’Atlante, circa un adolescente su 3 pensa che invecchiamento della popolazione, energia sostenibile, diminuzione delle emissioni inquinanti e diseguaglianze socioeconomiche siano i principali temi che la scienza dovrà affrontare tra dieci anni. Tuttavia, il 15% non crede di proseguire gli studi al termine delle scuole superiori e non frequenterà l’università e il 33% di quanti invece si iscriveranno a un ateneo non opterà per un indirizzo scientifico. Il 41% delle ragazze, inoltre, esclude a priori un indirizzo scientifico, mentre solo il 26% dei ragazzi la pensa allo stesso modo. E sono solo 8 ragazze su 100 a puntare per esempio su una facoltà di ingegneria, rispetto a 30 ragazzi su 100.

Secondo quanto emerge dall’Atlante, il tema della sostenibilità ambientale occupa uno spazio sempre più significativo nelle vite di bambini e adolescenti, ma in Italia sono quasi 2 milioni i minorenni (il 21,3% del totale) che vivono in aree inquinate, dove, nel 2020, circolavano oltre 4 autovetture per ogni under 18 residente.

Altri dati rivelano che l’impennata della povertà assoluta negli ultimi 15 anni ha subito un lieve rallentamento con l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza nel 2019, ma con la pandemia – nel 2020 – la corsa del fenomeno è ripresa. Su una platea di 3 milioni di individui beneficiari del reddito di cittadinanza, 753 mila sono minorenni.

In Italia solo un bambino su 7 (14,7%) usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni. Il dato molto basso cela enormi differenze nell’offerta territoriale, causa ed effetto di grandi diseguaglianze: in Calabria solo il 3,1% dei bambini ha accesso al nido, opportunità offerta invece al 30,4% dei bambini che nascono nella provincia di Trento. Solo il 36,3% delle classi della scuola primaria, inoltre, usufruisce del tempo pieno, con forti disparità sul territorio.

«Da questo Atlante – si legge nel sito di Save the Children - emerge una geografia dell’infanzia che svela ingiustizie di opportunità, di diritti e di futuro. Il punto di svolta per invertire la rotta è il PNRR, combinato alla nuova programmazione dei fondi europei e alla Child Guarantee, un investimento complessivo sull’infanzia che non ha precedenti dal dopoguerra. Ma se l’impiego di queste risorse sarà volto a rafforzare solo i territori più attrezzati e verrà tutto deciso dall’alto, senza un coinvolgimento delle comunità locali e degli stessi ragazzi e ragazze, il rischio è quello di migliorare gli indicatori nazionali senza ridurre – anzi aggravando – le disuguaglianze. Il PNRR non dovrà essere concepito come un insieme di progetti, ma una nuova direzione di marcia per il paese, dove i diritti di tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti vengano messi al primo posto delle politiche».

L’Atlante, intitolato Il futuro è già qui, è disponibile sul sito di Save the Children, nella sezione “Pubblicazioni”.

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