Le condizioni dei bambini siriani a dieci anni dall’inizio della guerra, rapporto Save the Children

30/03/2021 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

È online, sul sito di Save the Children, il rapporto Ovunque, ma non in Siria, lanciato dall’organizzazione nell’ambito della campagna Stop alla guerra sui bambini. Il rapporto traccia un quadro sull’infanzia in Siria a distanza di dieci anni dall’inizio del conflitto nel Paese asiatico da cui emerge che sono 2 milioni i bambini e le bambine tagliati fuori dalla scuola e altri 1,3 milioni rischiano fortemente di perdere l’istruzione.

Secondo i dati dell’indagine, l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e 6,2 milioni di bambini rischiano di soffrire la fame (almeno 137 mila sotto i cinque anni già in questo momento stanno combattendo con la malnutrizione acuta).

Solo nel 2020 ci sono state 2.600 gravi violazioni nei confronti dei minorenni e 1.454 tra bambine e bambini sono stati uccisi o sono rimasti gravemente feriti. Sono stati registrati 157 attacchi armati contro le scuole e in quasi una famiglia siriana su tre i figli mostrano evidenti segnali di stress psicosociale dovuti al conflitto e alle paure legate alla guerra.

Il rapporto evidenzia che quasi 9 bambini rifugiati siriani su 10, tra coloro che oggi vivono in Giordania, Libano, Turchia e Paesi Bassi non vogliono tornare in Siria, un Paese in cui in questo momento non riescono a immaginare il proprio futuro. E tra i minorenni sfollati che si trovano attualmente tra i confini del Paese uno su 3 preferirebbe vivere altrove.

«Bambine e bambini fuggiti dalle loro case in Siria, in cerca di un luogo dove sentirsi al sicuro – si legge nel sito di Save the Children -, continuano a dover fare i conti con discriminazioni e scarso accesso all’istruzione, come confermano 2 minori su 5 tra quelli che abbiamo ascoltato. In Libano, per esempio, il 44% dei minori siriani non va a scuola, il 36% in Giordania e il 35% in Turchia, Paese che ospita attualmente 3,7 milioni di rifugiati siriani e più di 300 mila richiedenti asilo, di cui il 46% sono bambini».

Queste le principali ragioni che tengono i minorenni lontani dalla scuola, elencate da coloro che oggi non possono studiare: l’impossibilità di affrontare i costi scolastici (41%); discriminazioni (29%); motivi di sicurezza (19%); mancanza di documenti (19%).

Il 44% di tutti i bambini coinvolti nell’indagine afferma di aver subìto discriminazioni, nel proprio quartiere o a scuola, percentuale che arriva al 58% se a rispondere sono i minorenni che oggi si trovano in Siria.

Più di un bambino su 4, tra tutti quelli intervistati, ha detto che il suo più grande sogno è che un giorno la guerra possa finalmente finire; per il 18% il maggiore desiderio è quello di andare a scuola e continuare a studiare.

Il rapporto è disponibile nella sezione “Pubblicazioni” del sito di Save the Children.