Minori stranieri soli e alunni con cittadinanza non italiana, i dati del Rapporto Ismu 2020

17/03/2021 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

È online, sul sito della Fondazione Ismu, il XXVI Rapporto sulle migrazioni 2020, una fotografia del fenomeno migratorio alla luce dell’improvvisa e inaspettata diffusione del Coronavirus. La pubblicazione – un’analisi dell’impatto che la pandemia ha avuto e sta avendo sui flussi migratori e sulla popolazione straniera presente in Italia – contiene anche dati sui minori stranieri non accompagnati e sugli alunni con cittadinanza non italiana.

Secondo le stime del rapporto, al primo gennaio 2020 gli stranieri presenti in Italia sono 5.923.000 su una popolazione di 59.641.488 residenti (poco meno di uno straniero ogni 10 abitanti). Tra i presenti, i residenti sono circa 5 milioni (l’85%), i regolari non iscritti in anagrafe sono 366mila, mentre gli irregolari sono poco più di mezzo milione (517mila). Rispetto alla stessa data del 2019, la variazione degli stranieri presenti è stata del -0,7%. Tra i residenti stranieri i maschi rappresentano il 48,2% del totale e le femmine il 51,8% (tra la popolazione italiana le donne sono il 51,2% del totale), i minorenni il 20,2% (sono il 14,8% di quelli di cittadinanza italiana) e gli ultrasessantacinquenni sono il 4,9% (contro il 24,9% tra gli italiani).

«Nonostante la ripresa degli sbarchi – si legge nel comunicato stampa pubblicato sul sito della Fondazione Ismu -, il fenomeno migratorio nel nostro paese mostra i segnali di una fase di relativa stagnazione. Tale tendenza potrà verosimilmente accentuarsi anche a seguito della crisi economica che il post-pandemia porterà con sé, rallentando gli arrivi e incentivando la mobilità degli stranieri e naturalizzati verso altri paesi. In prospettiva una riduzione della consistenza numerica è attesa anche per quanto riguarda la componente irregolare, su cui agiranno sia gli effetti della sanatoria intervenuta nel corso di quest’anno, sia l’eventuale riduzione della forza trainante di un mercato del lavoro che quasi certamente faticherà a recuperare le posizioni, già non brillanti, dell’epoca pre-Covid».

Vediamo nel dettaglio alcuni dati sui minori stranieri non accompagnati e gli alunni stranieri.

Minori stranieri non accompagnati (msna). Negli ultimi cinque anni la quota di bambini e ragazzi stranieri soli sul totale degli sbarcati è stata sempre superiore alla media decennale, oscillando fra il 13,2% e il 15,1%. Sul fronte dell’accoglienza di questi minorenni, al 31 dicembre 2020 risultavano presenti e censiti nelle strutture di accoglienza italiane 7.080 msna, in grande maggioranza maschi (96,4%) e soprattutto giovani quasi adulti (il 67% di loro ha 17 anni).

Gli alunni stranieri e il sistema scolastico italiano. Gli ultimi dati disponibili relativi all’anno scolastico 2018/2019 rivelano che gli alunni con cittadinanza non italiana hanno superato le 850mila unità (+16% rispetto all’anno scolastico 2017/2018), pari al 10% del totale degli iscritti nelle scuole italiane. Quindi è stata raggiunta la soglia simbolica dei 10 alunni con background migratorio ogni 100. «Come già evidenziato in precedenti rapporti lo scenario delle scuole multiculturali italiane è entrato da diversi anni in una fase di stasi, caratterizzata da un netto rallentamento del trend di crescita».

Per quanto riguarda la provenienza, gli alunni di origine rumena si confermano al primo posto (157.470, il 18,3% degli alunni con background migratorio), seguiti dagli albanesi (118.085, il 13,6%), dai marocchini (105.057, 12,2%) e dai cinesi (55.070, 6,4%).

Dai dati del rapporto emerge inoltre che negli ultimi 10 anni è raddoppiata la quota dei nati in Italia, che nell’anno scolastico 2018/2019 supera le 550mila presenze (pari al 64,5% degli studenti con background migratorio) e da 6 anni scolastici consecutivi costituisce la maggioranza degli alunni stranieri. A livello di provenienze, Cina, Marocco e Albania sono i primi tre paesi per numerosità delle seconde generazioni.

La Lombardia è da sempre la prima regione per numero di alunni stranieri (218mila presenze nell’anno scolastico 2018/2019), seguita da Emilia-Romagna (oltre 100mila), Veneto (circa 94mila), Lazio e Piemonte (79-78mila), Toscana (71mila). La Campania supera la Sicilia come prima regione del Sud per numero assoluto di alunni con background migratorio, oltre ad essere al primo posto per la crescita in termini percentuali nell’ultimo triennio (+15,2%).

Altri dati evidenziano che la quota di studenti con background migratorio in ritardo, sebbene si sia ridotta di oltre 10 punti percentuali in un decennio, rimane ancora molto elevata e stabile negli ultimi anni, in particolare nelle secondarie di secondo grado, in cui il 57% degli alunni con cittadinanza non italiana è in ritardo di uno o più anni.

Il rapporto è disponibile nella sezione “Pubblicazioni” del sito della Fondazione Ismu.