Il Coronavirus sta spingendo molti paesi sull’orlo di una crisi alimentare e si stima che la malnutrizione potrebbe uccidere 153 bambini al giorno nei prossimi due anni. Un picco dei casi di malnutrizione provocato dal Covid-19 potrebbe portare altri 9,3 milioni di bambini al deperimento, causato da uno stato di malnutrizione acuta che può condurre poi alla morte. È quanto emerge dal nuovo rapporto di Save the Children Nutrition Critical.
Secondo i dati dell’indagine, prima della pandemia un bambino su tre sotto i cinque anni soffriva di malnutrizione e quasi la metà di tutti i decessi tra i bambini di età inferiore ai cinque anni erano legati alla sottoalimentazione. «L’impatto del Covid-19 – si legge nel sito di Save the Children - ha determinato un aumento della povertà, una perdita di mezzi di sussistenza e un minore accesso ai servizi sanitari e nutrizionali, facendo innalzare i tassi di fame e malnutrizione. La pandemia potrebbe invertire anni di progressi compiuti nella battaglia contro la malnutrizione, che vede più colpiti i bambini che vivono in Asia e nell’Africa sub-sahariana, specialmente quelli nelle condizioni di maggiore povertà o che vivono in zone di crisi e conflitti».
Secondo quanto evidenziato dal rapporto, la crisi del Covid-19 minaccia di inasprire una situazione già disastrosa: a meno che non si agisca ora, altri 168.000 bambini moriranno di malnutrizione entro la fine del 2022. «Le comunità vulnerabili in tutto il mondo sono già alle prese con un’estrema emergenza alimentare, poiché 11 milioni di bambini sotto i cinque anni stanno affrontando la malnutrizione o la fame estrema, soprattutto in cinque paesi/regioni del mondo definiti “hotspot della fame” - Afghanistan, Yemen, Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo e Sahel centrale (Mali, Niger e Burkina Faso) - a causa dei conflitti e degli effetti del cambiamento climatico».
Per evitare una crisi alimentare nei prossimi anni, Save the Children esorta i governi e le altre organizzazioni ad agire immediatamente, rivolgendo loro una serie di raccomandazioni: includere i bambini nelle decisioni che hanno un impatto sui più piccoli, compresa la salute e l’alimentazione; garantire i finanziamenti, assumendo impegni flessibili e a lungo termine per affrontare la malnutrizione; preservare e aumentare cibi essenziali, nutrizione, salute, acqua, servizi igienico-sanitari e mezzi di sussistenza fondamentali; dare priorità al sostegno umanitario in denaro e ai voucher per le famiglie con l’obiettivo di aumentare il reddito familiare; affrontare urgentemente la malnutrizione nelle regioni fragili o colpite da conflitti; rafforzare i servizi sanitari e nutrizionali essenziali.
Il rapporto è disponibile sul sito di Save the Children, nella sezione “Pubblicazioni”.