“Come rendere visibile l’invisibile”, studio Unicef sulle minorenni straniere sole

27/03/2020 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

Come rendere visibile l’invisibile: l’identificazione delle minori straniere non accompagnate in Bulgaria, Grecia, Italia e Serbia è la nuova analisi realizzata dall’Ufficio Regionale dell’Unicef per l’Europa e l’Asia Centrale (ECARO) per fare luce sui problemi legati all’identificazione delle giovani migranti che arrivano sole in Europa.

Dallo studio emerge che la migrazione è un fenomeno con una forte connotazione di genere. «Le bambine e le ragazze – si legge nell’introduzione - possono decidere di spostarsi alla ricerca di nuove opportunità lavorative e educative, oppure al fine di raggiungere le loro famiglie o i loro compagni. Molte di loro stanno scappando da violenze nei loro paesi di origine, inclusi matrimoni precoci, oppure sono vittime di tratta, elemento che accresce la loro vulnerabilità a violenza e sfruttamento». Queste giovani donne affrontano particolari rischi connessi alla violenza di genere prima, durante e dopo la migrazione.

L’indagine mette in evidenza l’“invisibilità” delle minorenni straniere non accompagnate arrivate in Europa, che di frequente rimangono nascoste all’interno di altre famiglie o gruppi o si identificano come maggiorenni anche per il fondato timore di subire violenza da parte dei trafficanti. «Dal momento che talvolta non sono identificate – si spiega nella pubblicazione -, sono spesso scarsamente rappresentate all’interno delle statistiche ufficiali. La loro “invisibilità” rende difficile l’accesso ai servizi – inclusi quelli dedicati alla protezione dei minori – il che può intensificare la loro vulnerabilità ulteriormente».

L’analisi ha l’obiettivo di dimostrare alle autorità nazionali, agli operatori e ai servizi l’importanza di identificare le minorenni straniere non accompagnate, proprio per assicurare loro la protezione di cui hanno bisogno.

Lo studio riporta anche una scheda informativa destinata agli operatori e propone alcune raccomandazioni rivolte alle istituzioni europee, alle autorità nazionali di Bulgaria, Italia, Grecia e Serbia e alle agenzie delle Nazioni Unite.