È online, sul sito della Fondazione Openpolis, il report L’offerta di aree sportive all’aperto per bambini e ragazzi, realizzato dall’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini.
Nel rapporto si sottolinea l’importanza dello sport per i più giovani e la necessità di luoghi e strutture adeguate dove gli under 18 possano svolgere attività fisica. «Per i bambini e i ragazzi nell’età dello sviluppo – si legge nel testo - praticare sport è fondamentale. Per molte ragioni: dagli effetti positivi sullo sviluppo fisico e mentale, all’occasione che offre per apprendere valori come il rispetto verso gli altri e il gioco di squadra. Aspetti che riguardano un diritto tutelato dalla convenzione sui diritti dell’infanzia: quello al gioco (art. 31). Per questi motivi è importante che nelle città siano presenti impianti e aree sportive dove bambini e ragazzi possano fare sport. La carenza di strutture organizzate è infatti uno dei fattori che limita questa possibilità».
I dati del rapporto rivelano che negli ultimi anni, in Italia, la pratica sportiva è aumentata tra i più giovani: rispetto all’inizio dello scorso decennio bambini e ragazzi sedentari sono diminuiti in tutte le fasce d’età.
Tuttavia il 20% dei bambini tra 6 e 10 anni non fa alcuna attività. E così quasi il 15% di quelli tra 11 e 14 anni e il 17,3% dei giovani tra i 15 e i 17 anni.
I motivi per cui non viene praticato nessuno sport sono diversi. Nella fascia d’età compresa fra 3 e 5 anni il motivo principale è l’età del bambino. Nelle altre fasce vengono citate molto spesso come cause per l’inattività la mancanza di tempo e l’interesse. Ma non sono infrequenti anche cause legate alla condizione economica del nucleo familiare, che riguardano il 20% dei ragazzi tra 11 e 17 anni e quasi il 30% dei bambini tra 6 e 10 anni.
Il rapporto evidenzia anche marcate differenze territoriali. In tre regioni (Lazio, Umbria e Toscana) oltre il 60% dei minorenni pratica sport con continuità. Le regioni al di sotto della media regionale sono tutte del Mezzogiorno. In particolare in Campania e Sicilia meno di un terzo dei bambini e ragazzi pratica sport con continuità.
Altri dati rivelano che i comuni capoluogo con la maggiore offerta di aree sportive sono Ferrara e Pordenone, con oltre 60 metri quadri per residente 0-17; al terzo posto Oristano, che con 58 metri quadri per minorenne si distingue dagli altri capoluoghi del Sud, insieme a Benevento (36,4 mq). Le altre città del Mezzogiorno presentano quote ampiamente inferiori, per la maggior parte al di sotto dei 10 metri quadrati per minorenne.
L’Osservatorio sulla povertà educativa #Conibambini nasce dalla collaborazione fra l’impresa sociale Con i Bambini e la Fondazione Openpolis per promuovere un dibattito sulla condizione dei minorenni in Italia, a partire dalle opportunità educative, culturali e sociali offerte. L’obiettivo è aiutare il decisore a mettere in atto politiche a sostegno dei bambini e dei ragazzi che vivono in stato di disagio, attraverso l’elaborazione di analisi e approfondimenti a disposizione di tutti coloro che a vario titolo si confrontano sul tema della povertà educativa minorile.