Bambini e salute, rapporto Unicef-OMS-Lancet

28/02/2020 Tipo di risorsa: Temi: Titoli:

S’intitola A Future for the World’s Children? il nuovo rapporto sulla salute dei più piccoli lanciato dall’Unicef, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla rivista medica britannica The Lancet.

Lo studio, realizzato da una commissione composta da oltre 40 esperti internazionali, mostra come la salute e il futuro di ogni bambino e adolescente nel mondo siano sotto la minaccia incombente del degrado ecologico, dei cambiamenti climatici e di pratiche di marketing nocive che spingono le nuove generazioni verso il consumo di cibo spazzatura, bevande zuccherate, alcol e tabacco.

Il rapporto include una nuova graduatoria globale di 180 Stati, che pone a confronto i risultati nello sviluppo complessivo dell’infanzia, attraverso le misurazioni negli ambiti della salute, dell’istruzione e della nutrizione, e nella sostenibilità ambientale (emissioni di gas serra) ed economica (distribuzione della ricchezza).

Lo studio rivela che mentre i paesi più poveri devono fare di più per consentire ai loro bambini di vivere vite sane le eccessive emissioni di carbonio (prodotte in misura sproporzionata dai paesi più ricchi) minacciano il destino di tutti i minorenni.

«Se il riscaldamento globale dovesse superare i 4°C di qui al 2100, in linea con le proiezioni attuali – si legge nella presentazione -, ciò porterebbe a conseguenze devastanti per la salute dell’infanzia, a causa dell’innalzamento del livello degli oceani, delle ondate di calore, della proliferazione di malattie come la malaria o la febbre dengue e della malnutrizione».

Secondo i dati del rapporto Norvegia, Corea del Sud e Paesi Bassi offrono le migliori opportunità nell’ambito della salute e del benessere infantile, mentre i bambini di Repubblica Centrafricana, Ciad, Somalia, Niger e Mali affrontano le condizioni peggiori.

Quando si prende in considerazione la sostenibilità ambientale basata sulle emissioni di CO2 pro capite, i paesi più virtuosi nella protezione dell’infanzia finiscono in fondo alla classifica: la Norvegia è al 156esimo posto, la Corea del Sud al 166esimo, e i Paesi Bassi al 160esimo.

Per quanto riguarda l’Europa Moldavia e Albania risultano gli unici paesi sulla via giusta per raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2 entro il 2030 e si classificano nella fascia medio-alta (tra il 40esimo e l’80esimo posto) per l’indicatore su sopravvivenza e benessere dell’infanzia.

Il Lussemburgo è il peggiore nel vecchio continente per la protezione della salute dei bambini dalle emissioni di anidride carbonica (171esimo su 180 su scala globale). Analogamente, Paesi Bassi (al 160esimo posto), Islanda (163esimo) e Germania (161esimo) sono tra i 20 paesi con i peggiori risultati in termini di sostenibilità, sebbene siano fra i migliori al mondo nell’ambito di salute e benessere infantili.